Papa Francesco: “Un gay. Chi sono io per giudicarlo ?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2013 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco: "Chi sono io per giudicare un gay?"

Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare un gay?” (Foto Ansa)

ROMA – “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”. Papa Francesco risponde alle domande dei giornalisti al suo ritorno da Rio de Janeiro, in Brasile, per le celebrazioni della Giornata mondiale dei Giovani. Il Papa spiega che la chiesa non deve discriminare i gay e che il problema sono le lobby, ma di lobby ne esistono tante: “politici, massoni…”. Parlando dello Ior il Papa ha detta di non sapere ancora quale sarà il suo futuro, ma “di certo qualsiasi cosa diventerà lo Ior, ci vuole trasparenza e onestà”.

Rispondendo ad una domanda sulle lobby gay, Papa Francesco ha risposto:

“Poi lei parlava della lobby gay. Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d’identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby tutte non sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby…questo è il problema più grave. E la ringrazio tanto per aver fatto questa domanda. Grazie tante”.

Il destino dello Ior sarà invece all’insegna della trasparenza:

“Io non so come finirà lo Ior, alcuni dicono che forse è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo, si sentono queste voci. Ii mi fido del lavoro delle persone che stanno lavorando su questo, della commissione. Il presidente dello Ior rimane lo stesso che era prima, invece il direttore e il vice direttore hanno dato le dimissioni. Io non bene dire come finirà questa storia, e questo è anche bello: perché siamo umani, dobbiamo trovare il mezzo per fare questo bene. Ma le caratteristiche dello Ior, che sia banca, fondo di aiuto o qualsiasi cosa, devono essere trasparenza e onestà. Deve essere così”.