Rapito in Nigeria un ingegnere italiano

Pubblicato il 31 Maggio 2012 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un italiano è stato rapito in Nigeria nella regione settentrionale del Kwara, a Ilorin. L’incolumità di Modesto Di Girolamo, è una ”priorità assoluta”. E’ quanto ha affermato il ministro degli Esteri Giulio Terzi in una telefonata con il collega nigeriano Olugbensa Ashiru. Terzi ha chiesto di astenersi da qualsiasi azione di forza che metta a rischio Di Girolamo.

Terzi ha avuto il colloquio telefonico con Ashiru da Istanbul dove si trova per partecipare a una conferenza sulla Somalia.   Il capo dell’Unita’ di crisi della Farnesina Claudio Taffuri si rechera’ inoltre in Nigeria per seguire direttamente la vicenda, che viene seguita personalmente dal ministro degli Esteri.

Terzi ha parlato giovedì anche con i familiari di Di Girolamo – con i quali l’Unita’ di crisi della Farnesina e’ in contatto continuo –  per testimoniare, a nome del governo, la ”solidarieta’ e vicinanza” in questi momenti di ansia e per assicurare il massimo impegno da parte di tutte le strutture coinvolte per favorire un esito positivo della vicenda.

Secondo il sito di informazione PM News si tratterebbe di un ingegnere di oltre settant’anni che lavora nella compagnia di costruzioni Borini&Prono, società piemontese che opera in Nigeria dagli Anni Cinquanta e che sta costruendo una strada nel Kwara State. Il rapimento, scrive PM News, sarebbe avvenuto lunedì pomeriggio intorno alle 17:30.

La Borini&Prono costruisce strade in Nigeria fin da 1952. E’ una spa dal 1934, ma le origini dell’impresa risalgono alla fine del 1800. Opera nel campo dell’edilizia residenziale e industriale, dei restauri, costruisce scuole ospedali, parcheggi, ponti e opere idrauliche. E’ attiva in Italia e, attraverso società controllate o collegate, in Canada, Francia e Africa Occidentale.

La notizia del rapimento arriva nel giorno in cui un ingegnere tedesco rapito lo scorso gennaio vicino a Kano, nel nord della Nigeria, è stato ucciso dai suoi rapitori nel corso di un blitz delle forze di sicurezza che tentavano di liberarlo.

Sempre in Nigeria un altro ingegnere italiano, Franco Lamolinara, è stato ucciso lo scorso marzo, dopo quasi un anno di prigionia.