Nigeria, blitz inglese. Ucciso l’ostaggio Franco Lamolinara

ROMA, 8 MAR – David Cameron ha comunicato in una telefonata a Mario Monti la tragica conclusione di un’operazione delle forze di sicurezza nigeriane con quelle britanniche, per liberare gli ostaggi sequestrati a Birkin Kebin. L’operazione si è purtroppo tragicamente conclusa con l’uccisione degli ostaggi: l’italiano Franco Lamolinara e Cristopher Mc Manus.

Il Presidente del Consiglio Mario Monti, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha ricevuto questo pomeriggio, sull’aereo che lo riportava a Roma da Belgrado, una telefonata del Primo Ministro britannico David Cameron, che gli ha comunicato la tragica conclusione di un’operazione condotta dalle forze di sicurezza nigeriane, con il sostegno operativo di quelle britanniche, intesa a liberare gli ostaggi sequestrati il 12 maggio 2011 a Birkin Kebin, l’italiano Franco Lamolinara e il britannico Cristopher Mc Manus. ”L’operazione è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata”. Specifica un passaggio della nota.

L’operazione si è purtroppo tragicamente conclusa con l’uccisione degli ostaggi avvenuta, secondo la ricostruzione britannica, ad opera dei sequestratori.     Cameron ha espresso a Monti profondo cordoglio per la vittima italiana, rammaricandosi del drammatico esito dell’iniziativa militare decisa dalle autorità nigeriane e britanniche nella convinzione che questa fosse l’ultima finestra di opportunità per salvare la vita degli ostaggi.

Dal momento del sequestro le autorità italiane avevano seguito la vicenda in stretto collegamento con quelle britanniche. Nelle ultime ore si è verificata un’accelerazione imprevista e, nel timore di un imminente pericolo di vita per gli ostaggi, l’operazione è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata.

Il Presidente del Consiglio, anche a nome del Governo, esprime commossa partecipazione al generale cordoglio e sentimenti di profonda solidarietà ai famigliari per la tragica scomparsa dell’Ing. Franco Lamolinara.

Il sequestro. Franco Lamolinara, tecnico italiano di 48 anni e in Nigeria da circa undici anni, lavorava per la societa’ di costruzioni ‘Stabilini Visinoni Limited’ ed era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale a Birnin Kebbi, capitale dello Stato di Kebbi. Era stato rapito il 13 maggio dello scorso anno insieme a un ingegnere britannico che lavorava per la stessa societa’.

La notizia del rapimento era stata diffusa dalla Polizia locale che aveva raccontato che i rapitori avevano fatto irruzione nell’appartamento dove vivevano Lamolinara e il suo collega e li aveva sequestrati. I rapitori – secondo il racconto della Polizia dello Stato di Kebbi – non aveva prelevato ”un’importante somma di denaro in contanti” che si trovava nell’edificio. Nel sequestro erano stati coinvolti anche un ingegnere nigeriano, rimasto ferito da colpi di arma da fuoco e un collega di nazionalita’ tedesca, riuscito a fuggire scavalcando una rete metallica situata all’esterno.

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