Siria, tregua con morti: “Raid fa strage di donne e bambini”

Pubblicato il 28 Ottobre 2012 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA
Siria, tregua con morti: “Raid fa strage di donne e bambini”

ROMA – In Siria la tregua c’è, ma i morti continuano. A Idlib, nel nordovest, un raid aereo anche domenica ha fatto strage di donne e bambini. In Siria si continua a combattere e a morire, nonostante da venerdì (26 ottobre) sia in vigore una tregua di quattro giorni per la festa islamica del Sacrificio (Eid al-Adha), mediata dall’inviato di Onu e Lega araba, Lakhdar Brahimi.

Aerei governativi hanno bombardato anche i sobborghi orientali di Damasco, mentre i ribelli hanno conquistato postazioni dell’esercito nella provincia della capitale e ucciso quattro soldati. Il bilancio odierno dei morti secondo l’opposizione è di almeno 39. Brahimi però non si arrende e la prossima settimana volera’ a Mosca e Pechino.

Almeno 16 persone, fra le quali 7 bambini e 5 donne, sono state uccise in un raid aereo nella provincia siriana di Idleb, nel nordovest del paese, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, ong dell’opposizione. I bombardieri di Assad stamani hanno colpito i sobborghi di Damasco di Zamalka, Erbin e Harasta, dove le forze governative cercano di cacciare gli insorti. Video su internet mostrano alte colonne di fumo nero che si alzano dai palazzi. I ribelli dicono che le autorità hanno tagliato luce, acqua e comunicazioni alla zona e che decine di feriti sono stati portati all’ospedale di Harasta.

Secondo l’Osservatorio, i ribelli alla periferia di Damasco hanno conquistato un palazzo di 14 piani dove erano appostati cecchini filo-governativi, oltre a due postazioni dell’esercito. Quattro soldati sarebbero stati uccisi ad Ain Tarma, nella provincia della capitale. Combattimenti vengono segnalati anche ad Aleppo (dove sarebbe stata uccisa una ragazza), nella provincia orientale di Deir al-Zor e a Maarat al-Numan, fra Aleppo e Damasco. Secondo l’Osservatorio, i morti oggi sono almeno 39.

Domenica mattina un’altra ong dell’opposizione, la Lega siriana di difesa dei diritti dell’uomo, ha rivelato che una attivista di 22 anni, Fatima Saad, è morta in carcere per le torture della polizia. Era stata arrestata a giugno a Latakia mentre riprendeva una manifestazione anti-governativa. La morte è stata poi smentita da un congiunto rimasto anonimo. Secondo la ong, sono più di 1.125 i morti per tortura in 19 mesi di rivolta.

Alla Mecca, oggi decine di pellegrini siriani hanno gridato “Bashar faccia la stessa fine di Gheddafi” Nonostante la sua tregua si sia rivelata un fallimento, l’inviato di Onu e Lega araba Brahimi continua il suo lavoro diplomatico. La prossima settimana sara’ a Mosca e Pechino (i principali alleati di Assad) per convincere i due paesi a non bloccare un nuovo piano di pace all’Onu. A novembre Brahimi dovrà presentarsi al Consiglio con nuove proposte. Secondo un diplomatico citato dalla France Presse, l’inviato è convinto che Assad e i ribelli non si siederanno intorno a un tavolo per trattare ”finchè non si saranno talmente battuti che non avranno più altra scelta. Non sono ancora a quel punto, ma Brahimi ha qualche idea”.