Texas, al ristorante con pistola. Chef: così ubriachi armati

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Gennaio 2016 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

HOUSTON – In Texas si va al ristorante con la pistola. Come nei saloon del vecchio Far West. Lo si fa con l’avallo della legge stilata lo scorso giugno dal governatore Greg Abbott ed entrata in vigore il primo gennaio, proprio pochi giorni prima del commosso discorso del presidente americano, Barack Obama, sulla necessità di una stretta sulle armi e prima della decisione dello stesso presidente di avvalersi di tutti i suoi poteri per varare un piano anti-armi.

La nuova legge del Texas, chiamata “Open carry”, prevede che nello Stato al confine con il Messico la pistola nella fondina, in bella vista, possa essere portata nei luoghi pubblici, in strada, al lavoro, nei negozi, nei ristoranti. Ma i proprietari dei locali sono divisi su questa novità.

 

Se, infatti, molti sostengono l’iniziativa, e lo dimostrano con cartelli di benvenuto ai clienti armati e sconti riservati, c’è chi si oppone. Come lo chef di Dallas John Tesar, che al quotidiano online americano Eater ha spiegato:

“Gli alcolici e le pistole sono una combinazione pericolosa. Perché dovresti avere il bisogno di portare una pistola in un bel ristorante in cui le famiglie e tanta gente allegra sta cenando a meno che tu non sia un terribile paranoico? Considerata la diffusione della violenza causata dalle armi da fuoco in questo paese, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono più ubriachi che girano armati”.

Attualmente oltre 50 ristoranti di Dallas hanno annunciato di voler rifiutare clienti che portano la pistola, opponendosi a questa legge.

Il Texas, però, è solo l’ultimo Stato americano a rendere legale questa pratica. Sono più di 40, infatti, Stati Usa che permettono di portare liberamente le armi da fuoco (ovviamente a chi ha la licenza). Il Texas è solo lo Stato più grande e, con i suoi 27 milioni di abitanti, il più popoloso a introdurre una legge del genere, provocando un duro scontro all’interno dell’opinione pubblica e della società civile. Col timore che quello di oggi possa essere in realtà un primo passo per estendere ancor di più la possibilità di trasportare armi negli spazi pubblici e privati.