Thailandia, taxi inattivi a causa della pandemia: tetti delle auto trasformati in… orti

di Caterina Galloni
Pubblicato il 19 Settembre 2021 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA
Thailandia, taxi inattivi a causa della pandemia: tetti delle auto trasformati in... orti

Thailandia, taxi inattivi a causa della pandemia: tetti delle auto trasformati in… orti (foto Ansa)

In Thailandia a causa della pandemia i taxi sono praticamente inattivi. Gli autisti hanno deciso di trasformare i tettucci delle vetture in piccoli orti per attirare l’attenzione sulla difficile situazioni in cui versa il settore e al contempo per garantirsi del cibo.

L’iniziativa dei tassisti 

I tassisti di due cooperative hanno assemblato i giardini in miniatura utilizzando dei sacchetti di plastica neri stesi su telai di bambù. Hanno aggiunto del terreno in cui sono state piantate una varietà di colture, tra cui pomodori, cetrioli e fagiolini. Il risultato sembra più un’installazione artistica accattivante che un parcheggio di taxi ma in parte è questo il punto: attirare l’attenzione sulla difficile situazione dei tassisti e degli operatori duramente colpiti dal lockdown.

Secondo quanto riferito da Thapakorn Assawalertkul, un dirigente di 54 anni, le cooperative Ratchapruk e Bovorn Taxi, attualmente hanno in circolazione sulle strade di Bangkok solo 500 vetture, mentre 2.500 sono ferme in alcuni siti della città. Con le strade della capitale estremamente silenziose Fino a poco tempo fa, le strade della capitale sono rimaste deserte, c’è stata molta concorrenza nelle tariffe, con conseguente calo dei redditi degli autisti. Il dirigente ha aggiunto che molti tassisti ora non possono permettersi il pagamento quotidiano delle vetture, nonostante la riduzione della tariffa. E’ stata dimezzata a 300 baht ($ 9,09). Per questo hanno lasciato le vetture parcheggiate.

Alcuni conducenti hanno consegnato le loro auto e sono tornati alle loro case nelle aree rurali

Quando lo scorso anno per la prima volta si è diffusa pandemia, alcuni conducenti erano così spaventati che hanno consegnato le auto e sono tornati nelle loro case, nelle zone rurali. Altri si sono arresi e hanno restituito le auto durante la seconda ondata.

“Alcuni hanno lasciato le auto in posti come le stazioni di servizio e ci hanno chiamato per ritirarle”, ha raccontato Assawalertkul. Quest’anno, con le nuove ondate di Covid-19 le cooperative sono state “completamente messe al tappeto” poiché migliaia di auto sono state abbandonate dai conducenti, ha affermato il dirigente. Negli ultimi giorni, in Thailandia i contagi sono arrivati a poco meno di 15.000 dopo aver raggiunto il picco di 23.400 a metà agosto.

Il governo spera che si plachi questa ondata che finora è stata la più mortale, con il 97% dei contagi totali e oltre il 99% dei decessi. In totale, la Thailandia ha confermato 1,4 milioni di casi e oltre 14.000 morti. La situazione ha messo a rischio finanziario le compagnie di taxi e lottano per rimborsare i prestiti sull’acquisto delle loro flotte. Le cooperative Ratchapruk e Bovorn devono circa 2 miliardi di baht (60,8 milioni di dollari), ha affermato Thapakorn. Finora il governo non ha offerto alcun sostegno finanziario diretto. “Se presto non avremo aiuto, saremo nei guai”, ha detto all’Associated Press. Gli orti sui tettucci dei taxi non offrono un flusso di entrate alternativo. Il personale delle cooperative, a cui è stato chiesto di ridurre gli stipendi, si occupa a turno dei mini orti. “L’orto è sia un atto di protesta che un modo per nutrire il personale in questo momento difficile”, ha detto Thapakorn. “Per molti anni la Thailandia ha attraversato disordini politici e nel 2011 una grande alluvione ma gli affari non sono mai andati così male”.