Wikileaks, Stratfor: “Israele avrebbe colpito le basi in Iran”

Pubblicato il 27 Febbraio 2012 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA

TEL AVIV – Commando israeliani assistiti da forze curde avrebbero distrutto in Iran installazioni sotterranee utilizzate per la difesa nazionale e per progetti di ricerca nucleare. Lo afferma una fonte anonima ai responsabili di Stratfor, la societa' privata di intelligence finita dell'occhio del ciclone con la pubblicazione, ancora parziale, di milioni di email interne della societa', che sarebbero state 'rubate' dagli hacker di Anonymous.

Nello scambio di email, tra cui quella firmata da Chris Farnham, un 'senior watch officer' della Stratfor, datata 13 novembre 2011, si fa riferimento alle dichiarazioni del ministro israeliano della difesa Ehud Barak in seguito alla esplosione verificatasi giorni prima in Iran in un deposito di munizioni il 12 novembre 2011.

Basandosi su informazioni raccolte da una anonima fonte – la cui attendibilita' e' ''da verificare'' secondo i responsabili della societa' – l'analista aggiunge i piani israeliani prevedono un attacco all'Iran della durata di sole 48 ore. Sarebbe un attacco talmente distruttivo – aggiunge l'analista – che l'Iran non sarebbe in grado di reagire o di riprendersi, e di conseguenza il suo governo cadrebbe. ''E' difficile immaginare che Hamas o gli Hezbollah cercherebbero di prendere parte al conflitto''.

Secondo la fonte, ''al momento attuale non c'e' bisogno di un attacco ai programmi nucleari (dell'Iran, ndr) in quanto i commando ne hanno distrutti una parte significativa''. Un eventuale intervento militare sarebbe dunque "legato a ragioni politiche o al prezzo del petrolio". A trarne vantaggio sarebbero "in particolare Russia e Arabia Saudita", a causa di un prevedibile aumento dei prezzi del greggio, mentre "Cina ed Europa subirebbero delle perdite".

Wikileaks pubblica anche una email del 7 novembre che menziona valutazioni secondo le quali ''gli israeliani hanno gia' distrutto la intera infrastruttura nucleare iraniana a terra gia' settimane fa''.

Per valutare la attendibilita' di questi documenti, un cronista di Radio Gerusalemme ha telefonato all'analista Farnham (il cui numero di telefono e' stato pure divulgato da Wikileaks). ''Sembrava molto spaventato – ha poi riferito il cronista – e ha preferito troncare la conversazione''.