2 mila mld di liquidità e boom dei bond: bolla o opportunità?

Pubblicato il 6 Maggio 2013 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA

2 mila mld di liquidità e boom dei bond: bolla o opportunità?ROMA –  2 mila mld. di liquidità e boom dei bond: bolla o opportunità? E’ di 2 mila miliardi l’iniezione di liquidità in arrivo sui mercati: grazie alla politica espansiva delle banche centrali (su tutte Usa e Giappone ma anche la Bce ha abbassato i tassi) una massa enorme, senza precedenti di denaro fresco, spinge i tassi di interesse a scendere un po’ ovunque, spingendo gli investitori a sottoscrivere obbligazioni anche rischiose pur di intercettare rendimenti appetibili.

Infatti, il mercato obbligazionario non ha mai tirato come in questo momento. La  corsa di società e nazioni a emettere bond  è inarrestabile: secondo i dati di Dealogic, dal 4 aprile (data dell’annuncio della Banca del Giappone) al 3 maggio le aziende di tutto il mondo hanno emesso 204 miliardi di dollari di obbligazioni.

Un investitore incoraggiato dalle elargizioni delle banche centrali con  il denaro al costo più basso che si può immaginare, si trova di fronte questo scenario: i titoli di Stato più sicuri (e le obbligazioni delle società più promettenti che si finanziano sul mercato obbligazionario perché più allettante) non rendono praticamente nulla (i bond con un alto rating), mentre i bond più rischiosi (high yeld) vedono diminuire i rendimenti. Così, per esempio, il titolo di Stato di un  paese come il Ruanda, va a ruba nonostante un tasso di interesse, comunque alto e rischioso, al 6,8%: ha raccolto 3,5 miliardi di dollari a fronte di una richiesta iniziale da 400 milioni di dollari.

“Bolla o opportunità?” si chiede Morya Longo sul Sole 24 Ore di domenica 5 maggio. Il problema, nota giustamente, si presenterà, come è prevedibile, quando i bond giungeranno a scadenza. A quel punto si capirà se quel 6,8%  di interessi pagato, per esempio, dal Ruanda, era una valutazione appropriata per il rischio assunto. A quel punto, bisognerà vedere come società e nazioni emettitori di debito si comporteranno. Conclude il suo ragionamento Morya Longo:

“Quando, prima o poi, le banche centrali saranno costrette a ridurre la liquidità, la bolla che oggi si sta gonfiando rischia di scoppiare? E quando tutti questi bond (che sono debiti, non bisogna dimenticarlo) giungeranno a scadenza, il mercato sarà ancora così esuberante e inebriato da permettere il rifinanziamento di tutti? Domande a cui nessuno sa rispondere. Fin che c’è liquidità, c’è speranza. Poi…”