Banca d’Italia: “Anomalie nell’offerta di contratti di credito via Internet”

Pubblicato il 26 Maggio 2012 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 26 MAG – ”Anomalie” e ”criticità” nell’offerta di contratti di credito via Internet: e’ quanto emerso da un’indagine effettuata dalla Banca d’Italia insieme all’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato, che, a seguito di ”piu’ ampi approfondimenti”, ha emanato una comunicazione indirizzata a banche e intermediari finanziari sulla ”Trasparenza dell’offerta di contratti di credito ai consumatori”, appena pubblicata sul sito.

Il monitoraggio ha interessato i siti Internet di 15 intermediari nazionali, coprendo oltre il 50% del mercato del credito ai consumatori. Dagli accertamenti sono ”emerse anomalie in relazione all’operativita’ di 10 intermediari; le criticita’ hanno riguardato sia il contenuto degli annunci pubblicitari, talvolta non corrispondente a quanto prescritto dalla normativa di riferimento”, sia ”l’informativa precontrattuale, spesso non pienamente idonea a consentire ai consumatori di effettuare scelte consapevoli”. Con informazioni spesso anche riportate con ”caratteri molto piccoli”.

Nel 2011, viene ricordato, la Commissione europea ha promosso un’indagine con l’obiettivo di verificare la conformita’ dei siti Internet delle banche e degli altri intermediari alla normativa in tema di offerta di contratti di credito ai consumatori.

In particolare, si legge nella comunicazione di Bankitalia, le criticita’ rilevate riguardano ”gli annunci pubblicitari che indicavano il tasso di interesse e/o altri dati concernenti il costo del credito i quali non sempre riportavano tutte le informazioni richieste dalla normativa; altri annunci, privi di tali indicazioni, richiamavano la necessita’ di far riferimento, per le condizioni contrattuali, ai fogli informativi anziche’ ai documenti previsti per l’informativa precontrattuale nel credito ai consumatori”.

Inoltre, ”le informazioni precontrattuali non venivano sempre fornite attraverso il documento standard denominato ‘Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”’ e dove presente ”spesso non era conforme al modello previsto” nelle Disposizioni sulla trasparenza ”ovvero non era personalizzato e riportava anche voci non pertinenti rispetto alla specifica offerta (ad es., informazioni sul tasso variabile anche per finanziamenti a tasso fisso). In via diffusa, le informazioni venivano riportate con caratteri molto piccoli, che non consentivano un’agevole lettura della documentazione”.

E ancora, ”il Taeg (tasso annuo effettivo globale) riportato sia negli annunci pubblicitari sia nel documento standard ‘Informazioni europee di base sul credito ai consumatori’, spesso non includeva tutti i costi a carico del consumatore (ad es., polizza assicurativa obbligatoria, spese di apertura pratica, spese di incasso rata); talvolta, esso veniva riportato esclusivamente nella misura massima e senza l’ausilio di un esempio rappresentativo”.

Viene quindi sottolineata la ”frequenza delle anomalie rilevate nell’ambito del campione esaminato nonche’ delle segnalazioni” di clienti e Associazioni dei consumatori.