Bollette Sky e telefonini: alt ai 28 giorni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2017 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA
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Bollette Sky e telefonini: alt ai 28 giorni

ROMA – Bollette Sky e telefonini: alt ai 28 giorni. Per il telefono e le pay tv lo “standard minimo” delle bollette diventa il periodo mensile. Nel caso contrario, per esempio la fatturazione a 28 giorni, sono previsti multe e rimborsi. Dalla norma sono escluse le promozioni non rinnovabili o inferiori al mese. Inclusi invece i piani tariffari in modalità prepagata e per la clientela business, grandi clienti affari e partite Iva.

Gli operatori avranno “120 giorni per adeguarsi” e dovranno garantire “informazioni chiare e trasparenti sulle offerte”. Dovranno anche precisare “se la fibra arriva al domicilio o solo alla centrale”. La norma non riguarderà gas e luce, dove si fattura “a consumo” e dove dunque non avrebbe senso imporre regole temporali.

“Ho appena depositato un emendamento riguardante imprese telefoniche, tv e servizi di comunicazione elettronica che – spiega Silvio Lai, relatore al decreto fiscale
all’esame della Commissione Bilancio del Senato. in una nota – stabilisce inequivocabilmente che la fatturazione dei servizi va fatta su base mensile o multipli del mese, ad esclusione di quella promozionale non rinnovabile e inferiore al mese”.

“Gli operatori del settore – prosegue Lai – dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro il termine di 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. L’esclusione di altre tipologie d’impresa, quali le aziende fornitrici di gas ed energia, è dovuta alla logica constatazione che tale costi sono vincolati ai consumi e non all’arco temporale. Era importante che si ponesse fine a una vicenda che sta molto a cuore ai cittadini. I fornitori di servizi dovranno inoltre garantire informazioni chiare e trasparenti sulle diverse offerte e l’Autorità del settore, con la sua vigilanza, assicurerà che gli utenti possano fare scelte informate. In termini di trasparenza, poi – conclude il senatore dem – abbiamo voluto fare un passo in più stabilendo che le aziende di servizi debbano dichiarare se la fibra ottica arriva al domicilio o solo alla centrale”.