Continua il risiko delle nomine pubbliche: da Eni, Enel a Finmeccanica

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si alza la suspence per le nomine dei vertici delle grandi aziende a controllo pubblico, (Eni, Enel, Terna, Finmeccanica, Poste, ma anche Telecon e Generali, tutti in scadenza). Le voci che tutti i vertici dovrebbero essere riconfermati sono insistenti ma cresce l’apprensione visto che i tempi stringono: il Tesoro deve ufficializzare le liste dei candidati entro il 4 aprile per Eni, Enel e Finmeccanica. Per Terna c’è tempo fino al 16 aprile. Tempi più lunghi per Poste.

Profumo verrà candidato al cda Eni nella lista dei fondi di Assogestioni. Dunque non per un incarico operativo. Il suo nome era balenato anche come candidato alla presidenza Eni gradito al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che incarna i poteri del Tesoro azionista in queste società (con il 30% circa diretto o attraverso Cassa depositi e prestiti, il 100% nelle Poste).

Tutti i manager in scadenza hanno avuto l’investitura dal governo Berlusconi. All’ultimo rinnovo, nel 2008, Silvio Berlusconi si era reinsediato da poco a Palazzo Chigi quando sono stati confermati per il secondo triennio Paolo Scaroni alla guida dell’Eni e Fulvio Conti all’Enel. Pier Francesco Guarguaglini e Massimo Sarmi erano da sei anni sulla tolda di Finmeccanica e Poste, come i presidenti dell’Eni Roberto Poli e dell’Enel Piero Gnudi. Flavio Cattaneo guida Terna dal 2 novembre 2005, con il presidente Luigi Roth.

È insistente la voce di una conferma di molte posizioni. Qualche cambiamento sembra però inevitabile. La Lega preme per avere posti. Un candidato è Danilo Broggi, 51 anni, amministratore delegato di Consip, la società per gli acquisti centralizzati dello Stato, dal vertice in scadenza. La Lega lo vorrebbe alle Poste. E alle Poste dovrebbe cambiare il presidente, Giovanni Ialongo.

L’altra spinta viene dallo sdoppiamento del ruolo di Guarguaglini, presidente e a.d. di Finmeccanica. Guarguaglini potrebbe rimanere presidente, forse con deleghe sulle strategie, sostenuto da Letta. Ci sono tuttavia appetiti anche sulla presidenza: Massimo Ponzellini (anche per Poste) appoggiato dalla Lega, Gianni De Gennaro, Gianni Castellaneta.

Per Finmeccanica il candidato di punta come amministratore delegato è Giuseppe Orsi, a.d. di AgustaWestland, l’azienda del gruppo con i migliori risultati, appoggiato dalla Lega. Candidati anche il direttore generale Giorgio Zappa e Giuseppe Zampini, che ha fatto bene all’Ansaldo Energia, l’uomo su cui punta di più Guarguaglini. E c’è il condirettore generale, Alessandro Pansa, ben visto dal direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli.

Il più solido pare Conti all’Enel. Neanche Scaroni sembra rischiare, pur non avendo il pieno gradimento di Tremonti. Anche Eni ed Enel devono misurarsi con la crescita dei debiti e migliorare in redditività. L’azionista di riferimento Eni non è più il Tesoro ma, con il 26,4%, la controllata Cdp, nella quale 66 fondazioni bancarie hanno il 30%: poiché queste esprimono sia il presidente di Cdp sia di Terna dove hanno il 29,99%, potrebbero chiedere il tris all’Eni.

Poli, classe 1938 come Gnudi, ha la fiducia di Berlusconi, è nei cda Fininvest e Mondadori. Gnudi vede una folla di candidati alla presidenza Enel: la Lega potrebbe puntare sull’ex sindaco di Busto Arsizio, Gianfranco Tosi, ma circolano anche nomi di politici, ultimo il viceministro Roberto Castelli. E Letta potrebbe far decollare il commissario Alitalia, Augusto Fantozzi, verso la presidenza di Enel o Enel Green Power.