Federalismo approvato con la scorciatoia del decreto: si allontanano le elezioni anticipate

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 20:32 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi e Umberto Bossi

ROMA – Il federalismo municipale è passato con la “scorciatoia” del decreto, approvato in Consiglio dei Ministri la sera del 3 febbraio. La decisione dell’esecutivo è arrivata dopo che la Commissione Bicamerale aveva di fatto “bocciato” il provvedimento: la votazione era terminata in parità (15 a 15), un risultato che in questi casi vuol dire che la misura è stata respinta.

La notizia dell’approvazione è stata data dal leader della Lega Nord, Umberto Bossi: ”Il decreto sul federalismo dei comuni è stato approvato definitivamente”. Bossi, che è anche ministro per le Riforme per il Federalismo,ha aggiunto: “Finalmente i comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano. I soldi resteranno sul territorio dove sono stati prodotti”. “La Lega – ha concluso Bossi – mantiene le promesse e porta a casa un risultato concreto nell’interesse dei cittadini”.

Il risultato della Commissione bicamerale rischiava di far vacillare la maggioranza, visto che dietro il risultato negativo si aggirava lo “spettro” delle elezioni anticipate, che la Lega aveva più volte minacciato in passato se il provvedimento tanto caro al Carroccio non fosse passato.

Il testo approvato è quello contenete le modifiche discusse in questi mesi dalla commissione bicamerale e che ha avuto l’ok dell’Anci nonostante il voto di oggi dell’organismo presieduto da La Loggia che ha respinto il parere sul testo, contenente quelle nuove misure.

La maggioranza sottolinea, infatti, come il no implichi una non espressione del parere da parte della commissione, mentre il Parlamento si è pronunciato comunque su un testo contenente le nuove misure rispetto a quello emanato il 4 agosto con il parere favorevole espresso dalla commissione Bilancio del Senato questa mattina prima del voto della bicamerale e ”in esito alle votazioni conclusesi nella seduta pomeridiana del 2 febbraio 2011”. Il testo dovrà ora essere emanato dal capo dello Stato e poi potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

La Lega: “Un risultato che il Paese aspettava”. “L’adozione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto sul Federalismo municipale è un atto dovuto nel rispetto delle prerogative del Parlamento. Infatti la legge 42 dà il compito al governo di emanare il decreto visto che la V commissione Bilancio del Senato ha espresso un parere favorevole. Il pareggio che si è realizzato in Commissione Bicamerale ha determinato la non espressione del parere da parte della Commissione stessa”. Lo dichiarano in una nota congiunta il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni e quello del Senato, Federico Bricolo.

“Abbiamo aspettato – specificano i due presidenti – con numerosi rinvii e abbiamo accolto numerosissimi emendamenti parlamentari e tutte le richieste dell’Anci. E’ pertanto doveroso che il governo abbia proceduto lungo le linee che la legge delega gli ha affidato, approvando un decreto che ha recepito completamente il parere della V Commissione Senato”.

“Alle opposizioni che criticano – sottolineano Reguzzoni e Bricolo – rispondiamo che strumentale è stato il loro voto in Bicamerale perché hanno più volte condiviso molti dei contenuti del Federalismo. Il lavoro costruttivo di confronto fra tutti i gruppi e i ministri Bossi e Calderoli proseguirà anche sull’attuazione dei prossimi decreti, con la disponibilità e la concretezza che abbiamo sempre dimostrato”. “Per noi della Lega – prosegue la nota – si tratta di un risultato estremamente importante che tutto il Paese si aspettava. Nei prossimi giorni chiederemo ai presidenti di Camera e Senato di rivedere la composizione della Bicamerale per il Federalismo che non rispetta la consistenza numerica dei gruppi in Parlamento”.

Pd: “Colpo di mano inaudito”. Il federalismo sotto forma di decreto ha fatto però infuriare l’opposizione. Dopo il Cdm è durissima la reazione di Pierluigi Bersani, segretario del Pd: ”Un inaudito schiaffo al Parlamento, una lesione senza precedenti delle prerogative delle commissioni parlamentari fissate per legge. Un vero atto di arroganza. Il governo Berlusconi-Bossi, dopo tanta propaganda, finisce per approvare con un colpo di mano il federalismo delle tasse”.