Federalismo: pari ma non patta. Lega nervosa, governo a rischio

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Roberto Calderoli

ROMA – Finisce pari ma non patta, la Lega è nervosa e il governo è a rischio. Il tanto annunciato pareggio alla fine è arrivato. Il voto in commissione Bicamerale sul federalismo fiscale che deve esaminare il decreto sul fisco comunale è terminato col risultato di 15 a 15, un pareggio che per il momento respinge il provvedimento e che potrebbe di fatto spaccare Pdl e Lega. Nonostante Berlusconi abbua assicurato che “il patto è saldo”.

Il pareggio apre scenari più complicati di una sconfitta. Si andrà infatti in Aula per decidere l’esito decisivo di questa prima parte di federalismo, un “rimando” che allunga di fatto i tempi di almeno un paio di mesi. A questo punto Bossi cosa fa? Aspetta ancora, dopo aver aspettato tanto, oppure dice basta e fa valere quello che finora ha sempre detto, “si va al voto”. Un Bossi chiaro ma indecifrabile quando prima della votazione si è lasciato sfuggire un “vediamo” che lascia aperta qualsiasi alternativa, entro i limiti però. Alla fine, dopo essersi incontrato con Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, il Senatur ha allontanato, almeno a parole, l’idea di un ritorno alle urne.

Quel che è certo è che lo smacco decisivo è stato compiuto da un finiano, Mario Baldassarri che col suo voto contrario ha fatto saltare i piani della maggioranza. Il risultato ha complicato le cose per un provvedimento a cui la Lega ha legato la sopravvivenza della legislatura. Baldassarri in sede di dichiarazione di voto ha detto che ”la mia valutazione non può essere positiva”.

La Commissione è composta da 30 membri, 15 della maggioranza. Alla Bicamerale Pdl e Lega con la senatrice dell’Svp Helga Thaler hanno dato il loro sì alla proposta del relatore La Loggia. Scontato il no di Pd e Idv con i 4 voti allineati del Terzo Polo (Baldassari, D’Alia, Lanzillotta, Galletti). Parità perfetta. A questo punto il regolamento della Commissione all’art.7 parla chiaro: “Le deliberazioni della Commissione sono adottate a maggioranza dei presenti, considerando presenti coloro che esprimono voto favorevole o contrario. In caso di parità di voti la proposta si intende respinta”.

‘Secondo il regolamento, il decreto si intende respinto. Ora vogliamo capire cosa farà il governo di fronte a questa bocciatura”. Lo afferma Felice Belisario, parlamentare dell’Idv, lasciando Palazzo San Macuto al termine del voto. ”E’ solo un parere consultivo. Si può andare avanti”, ha risposto Antonio Leone, parlamentare del Pdl.

”Adesso si va avanti a fare il decreto”, ha commentato il presidente della Commissione Bicamerale per il federalismo fiscale, Enrico La Loggia, in replica ai cronisti che gli chiedono se adesso si andrà alle urne dopo il pareggio. ”Andiamo avanti”, sottolinea La Loggia. A chi gli chiede se si andrà avanti sul decreto originario oppure su quello che era contenuto nel parere della Bicamerale La Loggia replica: ”Andiamo avanti su quello modificato perchè ha già ricevuto l’ok della commissione Bilancio del Senato”.

Contrariamente a quanto successo per i tre decreti attuativi precedenti, quindi, la palla torna al governo senza un parere positivo della Commissione. “Il dato politico non può passare inosservato”, ha già avvertito il Pd, “non ci sono le condizioni né politiche né giuridiche per andare avanti”. Nonostante l’impegno di Berlusconi ad andare avanti e il vertice notturno con il Carroccio, una cosa è certa: il pareggio ha allungato i tempi e Bossi pare proprio non averne più.