Referendum, Pomigliano dice sì all’accordo. Su 2000 schede scrutinate 68.8% di favorevoli

Pubblicato il 22 Giugno 2010 - 23:43| Aggiornato il 23 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Pomigliano

Pomigliano dice sì all’accordo Fiat Sindacati. Nel referendum tenutosi nel pomeriggio di martedì 22 febbraio, infatti, si profila un’affermazione del fronte favorevole all’inersa. Al momento, quando sono scrutinate circa 2700 delle poco meno di 500o schede i sì hanno raccolto 1.697  voti, pari al 62,8% . I no, invece, sono 958 (il 35,46%). Trentatré le schede nulle e tredici quelle bianche.

Vittoria scontata, quindi, ma con percentuale che potrebbe non raggiungere il 70%. Gli operai, insomma, accettano ma senza entusiasmo plebiscitario. Rispetto ai dati precedenti, quando le schede scrutinate erano circa 1o00, il sì appare in deciso calo, dal 76 al 62%.

Secondo il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, con il voto è stata “isolata la logica del conflitto e prevale quella della collaborazione tra le parti” e, vista la schiacciante prevalenza dei sì, “a questo punto la Fiat non può che riconoscere che vi sono tutte le condizioni per realizzare il promesso investimento in un contesto di pace sociale”.

“Ha vinto – ha affermato Sacconi – la volontà del Mezzogiorno di attrarre investimenti per consolidarsi come piattaforma produttiva per l’intero bacino del Mediterraneo. Cambiano con questo voto le relazioni industriali nelle quali si isola la logica del conflitto e prevale quella della collaborazione tra le parti nel nome del comune destino dell’impresa e del lavoro. Il baricentro dei nuovi rapporti sindacali diventano l’azienda e il territorio”.

Per Sacconi “a questo punto la Fiat non può che riconoscere che vi sono tutte le condizioni per realizzare il promesso investimento in un contesto di pace sociale che, sono convinto, tutti o quasi tutti sapranno garantire”. E’ ovviamente doveroso un riconoscimento alle organizzazioni sindacali che hanno saputo rappresentare la volontà largamente prevalente nelle lavoratrici e nei lavoratori assumendo la responsabilità di decidere in un difficile passaggio per l’intero Mezzogiorno”. “Questo voto – conclude Sacconi – è paragonabile al referendum sulla scala mobile che consolidò l’accordo di San Valentino. Da oggi il Paese si rivela ancora più moderno”.

Sacconi, poi, ha messo in risalto come “la partecipazione al voto dei lavoratori di Pomigliano è stata straordinariamente alta, al di sopra di ogni ottimistica previsione”.