L’Italia vista da El Pais: “Troppo grande o troppo corrotta? Rischia come la Grecia”

Pubblicato il 11 Luglio 2011 - 19:04 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi (foto Lapresse)

ROMA – Italia terra di sole, ma al centro di “una tempesta perfetta”: Miguel Mora per il quotidiano spagnolo “EL Pais” la vede così. Agli scandali, agli insulti tra ministri e alla crescente fragilità politica si sta aggiungendo la bacchettata dei mercati. E potrebbe essere molto più pericolosa di quanto ci si aspetta: il rischio per Roma è quello di un’altra Grecia, alla luce del crollo in Borsa di venerdì 8 luglio e il record dello spread Btp-Bund.

A questo punto e se davvero si verificasse uno scenario simile, si chiede El Pais, “l’Italia è troppo grande o troppo corrotta” per essere salvata? O meglio, in questo “mix diabolico di irresponsabilità politica e la debolezza economica il Paese è troppo grande per fallire o troppo corrotta per sopravvivere?”

La paura di una “punizione” del mercato all’Italia e al sistema di potere messo in piedi dal premier Silvio Berlusconi, per il quotidiano spagnolo è “palpabile”.

Per la settima potenza mondiale e per il secondo esportatore più grande d’Europa il rischio di diventare come la Grecia c’è: negli ultimi dieci anni, solo Haiti e lo Zimbabwe sono cresciuti meno dell’Italia.

“La corruzione è, in sostanza, la prima tappa del sistema di potere introdotto da Berlusconi. La seconda, complementare, è l’evasione fiscale, un jolly tollerato e talvolta incoraggiato, comprese le tre agevolazioni fiscali in nove anni, accolte come doni da parte della mafia”, scrive El Pais.

In questa Italia guidata da Berlusconi, su cui è piombata la sentenza sul Lodo Mondadori (che ha condannato la holding della famiglia Berlusconi a risarcire la Cir di Carlo De Benedetti), “la decisione della corte a distanza di 20 anni certifica che Berlusconi fondò il suo impero editoriale grazie alla corruzione di un giudice: una nuova perdita di credibilità che arriva nel momento peggiore possibile”. Il presidente del consiglio ha preferito tacere sia sabato 9 luglio che domenica 10, a ridosso di questa decisione, mentre la Consob si è riunita per cercare di limitare le perdite di lunedì mattina, cercando di intervenire sulle vendite allo scoperto.

E’ un’Italia al bivio quella vista da Miguel Mora, un Paese che ha subito il duo Berlusconi-Tremonti, che ora si odiano ma per anni sono andati in coppia su ogni decisione.

“Tremonti sostiene di essere il re di moderazione e rigore, ma non è riuscito a mettere le mani sulla terza gamba “greca” che spaventa l’Europa: un debito pubblico al galoppo sopra il 120% del PIL”, scrive El Pais.