Manovra all’esame decisivo: Napolitano riceve Draghi

Pubblicato il 10 Settembre 2011 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto sabato mattina al Quirinale il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi. Lo rende noto un comunicato del Quirinale. Un faccia a faccia che arriva dopo lo scontro all’interno della Bce sull’acquisto dei titoli italiani e spagnoli e il nuovo crollo dei mercati.

Sempre in mattinata i vertici del Pdl si sono riuniti a palazzo Grazioli con il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. E, dopo le sollecitazioni del Quirinale, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, promette, per la prossima settimana “un test sulla crescita dell’economica italiana, come un tagliando per la macchina dell’economia”.

Nel frattempo sono stati sospesi i lavori della commissione Bilancio della Camera sulla manovra. L’esame del provvedimento riprenderà lunedì alle 10 e a fine mattinata sarà votato il mandato al relatore. Nel pomeriggio la manovra approderà in aula per l’avvio della discussione generale. Martedì con ogni probabilità il governo porrà la fiducia che si voterà mercoledì. L’approvazione definitiva del provvedimento dovrebbe arrivare lo stesso giorno in serata.

“Non sappiamo se la manovra è risolutiva, quello che sta accadendo è fuori controllo. La risposta che stiamo dando è quella possibile in questo momento, non so se sarà sufficiente mi auguro di sì” ammette il ministro per le Politiche agricole Saverio Romano. Tocca invece al vicecapogruppo dei senatori Pdl, Gaetano Quagliariello, rispondere alle parole del presidente di Confindustria, 4Emma Marcegaglia, secondo la quale il “nostro Paese è in pericolo”: “Soltanto due giorni fa la Marcegaglia parlava in termini entusiastici della manovra. Vorrei che non perdesse di vista una cosa: che in Italia e’ stata fatta la manovra più ampia della storia repubblicana, dettata in parte dall’Europa. E che in altri tempi, magari nella prima Repubblica, per fare questo ci sarebbero voluti tre governi”.

Da Avvenire, invece, arriva una critica al punto della manovra che introduce una tassa del 2 per cento sui trasferimenti di persone extracomunitarie che non siano munite di matricola Inps e codice fiscale, quindi lavoratori irregolari. “E’ ovvio che bisogna fare di tutto perchè il sommerso venga alla luce e tutti vengano regolarizzati con relativi garanzie e diritti”, ma tassare colf e badanti straniere che lavorano in nero colpendo i trasferimenti con i quali mantengono i figli nei paesi d’origine è un errore.