Monti apre le porte ai lavoratori romeni e bulgari: niente più ostacoli

Pubblicato il 4 Gennaio 2012 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti (Lapresse)

ROMA – L’Italia apre le porte ai lavoratori romeni e bulgari e non rinnova le deroghe ai trattati di integrazione europea: niente più restrizioni all’accesso al mercato del lavoro.

Il nostro Paese così si aggiunge alle altre sedici nazioni del sì, tra cui la Spagna, la Grecia, la Svezia e la Danimarca. Dal 2007 per romeni e bulgari potevano avere un lavoro senza ostacoli solo in alcuni settori: agricoltura, settore turistico e alberghiero, domestico e di assistenza, edile, metalmeccanico, dirigenziale e stagionale.

Adesso il governo Monti ha segnato la svolta e così per i 968 mila romeni in Italia ci potrà essere libera circolazione in ogni ambiente. Il 15 dicembre scorso il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione a Strasburgo rinnovando la richiesta di porre fine alle restrizioni ancora in vigore in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Olanda, Regno Unito e Spagna. In un rapporto pubblicato a novembre la Commissione Ue aveva sottolineato chiaramente che i lavoratori romeni e bulgari emigrati hanno avuto un impatto globalmente positivo sull’economia europea, contribuendo a un aumento di circa lo 0,3% del Pil dell’Unione. Le restrizioni ancora in vigore in alcuni Stati membri potranno essere mantenute dopo il 31 dicembre 2011, ma solo se verra’ notificata all’esecutivo comunitario ”l’esistenza o la minaccia di una grave turbativa del mercato del lavoro”.

Gli eurodeputati hanno così chiesto a tutte le autorita’ nazionali di porre fine alle limitazioni e di ”non restringere il diritto fondamentale dei cittadini di Romania e Bulgaria di poter vivere e lavorare ovunque nell’Ue”.