Rapporto debito/Pil un feticcio. L’anti-austerity Marco Fortis

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2013 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA
Rapporto debito/Pil un feticcio. L'anti-austerity Marco Fortis

Rapporto debito/Pil un feticcio. L’anti-austerity Marco Fortis

ROMA – Rapporto debito/Pil un feticcio. L’anti-austerity Marco Fortis. Nella somministrazione del farmaco dell’ austerity che, come si è visto, sembra più dannoso della malattia, ci si basa su una diagnosi che sopravvaluta, fino a farlo diventare un feticcio, il rapporto debito/Pil per stabilire se il nostro indebitamento sia sostenibile. Perché, altrimenti, anche in presenza di un avanzo primario praticamente ineguagliato nel mondo, si continua a tenere sotto schiaffo (nel senso di libertà vigilata si conti) l’Italia a causa dell’aumento di quel rapporto salito fino al 130,3% sul Pil? E’ secondo solo alla disastrata Grecia, ci rinfacciano dall’Europa!

Basta frottole, l’Italia non è la Grecia, risponde Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, intervistato da Il Sussidiario.net. La premessa è che stanno salendo tutti i debiti pubblici, quello italiano meno degli altri, ma a fronte di un Pil che via via si deprime.

Se noi facciamo crescere di poco il debito, ma poi lo rapportiamo a un Pil che abbiamo fatto crollare di tre punti in un anno, e l’anno dopo, nel 2013, di quasi altri due, noi abbiamo un rapporto in peggioramento pur a fronte di un comportamento virtuoso. Purtroppo un paese come l’Italia non meritava affatto una cura dell’austerità come quella che ha dovuto sostenere […] Troppa austerità ha distrutto gran parte dell’economia.

Da quando è scoppiata la crisi del 2008, dobbiamo considerare che il nostro debito è cresciuto del 23%, il valore più basso rispetto a tutti i 27 paesi dell’area euro, più basso di quello della Germania (31,7%). Il dato relativo al rapporto debito/Pil è ormai un indicatore obsoleto, non contiene la realtà sostanziale. Eppure i fondamentali economici, che raccontano di un economia nazionale molto più solida di quella spagnola del debito basso, sembrano non essere stati al centro delle preoccupazioni di chi per zittire le nostre richieste, ci rimprovera l’enorme debito pubblico, mistificandone il significato e consegnandoci a un’austerity autolesionista

Quando c’era Berlusconi al Governo, che era un disastro dal punto di vista dell’immagine, i conti stavano ancora in piedi. Siano stati inchiodati dal bunga bunga mica sui fondamentali. Quando è entrato in carica il governo dei tecnici, avevamo la più bassa crescita del debito pubblico […] Veniamo puniti perché paghiamo stiamo pagando gli interessi sul debito. E’ un paradosso. Ci viene applicato lo stesso spread dei paesi che non sono più in grado di pagare gli interessi perché sono vicini al default.