Ribussa la crisi di governo, Borsa si fa male. Pd a Pdl: “Ora basta”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2013 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA
Ribussa la crisi di governo, Borsa si fa male. Pd a Pdl: "Ora basta"

Dario Franceschini (Foto Lapresse)

MILANO – Ribussa la crisi di governo , la Borsa si fa male e Dario Franceschini richiama il Pdl: “Ora basta con le minacce, sono un danno per l’italia, che peraltro si prepara ad affrontare un’agenda importantissima” al G20. L’allarme lanciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento è rivolto anche a chi nel suo stesso partito medita di togliere la fiducia all’esecutivo, mentre Piazza Affari scende, a metà seduta a -2% e chiude gli scambi in leggera risalita a -1,35%.

“Il presidente del Consiglio sta partendo per il G20, un appuntamento con un’agenda importantissima – sottolinea Franceschini -. E’ possibile interrompere questa serie continua di minacce quotidiane di crisi che riempiono i giornali, preoccupano i mercati e danneggiano il peso e l’immagine dell’Italia sui tavoli internazionali?”.

Quella di mercoledì 4 settembre è stata una giornata difficile per Piazza Affari: la peggiore tra le borse europee. Le tensioni interne alla strana maggioranza, in merito alla decadenza di Silvio Berlusconi, unite all’evolversi della crisi in Siria affossano i mercati. Ma mentre le perdite dei maggiori listini europei non superano lo 0,84% di Parigi e a fine giornata ritornano positivi, Milano cede l’1,35% sui rinnovati timori di una crisi di governo e sul dato peggiore delle attese dell‘indice Pmi per il comparto dei servizi.

Pesanti le quotazioni di Mediaset (-3,5%) e Telecom (-3,39%) e le banche, in luce invece Finmeccanica (+5%) sulle ipotesi di una accordo raggiunto per cedere Ansaldo Energia.

Ma la riunione dei senatori Pdl conferma che il rischio di crisi resta elevato. “Chiediamo al Pd delle risposte precise, se ci sono il governo va avanti sennò non possiamo più stare insieme”, afferma Altero Matteoli. E a chi gli chiede se il Governo chiuderà la sua durata con la decadenza del Cavaliere, Matteoli risponde: “Per forza”.