Stabilimenti balneari, proroga concessioni demaniali fino al 2015

Pubblicato il 15 Dicembre 2009 - 17:15 OLTRE 6 MESI FA

Arriva la proroga delle concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari: erano in scadenza a fine 2009, ma il termine è stato spostato di sei anni, fino al 31 dicembre 2015.

È quanto si legge nella bozza del decreto Milleproroghe che arriverà giovedì in Consiglio dei ministri, secondo quanto riporta l’Ansa.

«Se confermata, la proroga di sei anni per le concessioni demaniali rappresenterebbe un fatto positivo, anche se non sufficiente», afferma Riccardo Borgo, presidente del Sib-Fipe, l’associazione di categoria che riunisce circa 10.000 stabilimenti balneari.

«Noi chiedevamo una proroga più lunga, di 20 anni, per consentire alle aziende di adeguarsi al nuovo sistema previsto dalle normative europee per il settore – spiega Borgo – ora è più che mai necessario metterci al lavoro con il Governo per predisporre una normativa complessiva che riordini tutti gli aspetti delle attività degli stabilimenti che operano su concessione demaniale».

Il nodo della questione è la mancata applicazione in Italia della direttiva europea Bolkenstein, che interviene sul regime delle concessioni prevedendone la scadenza ogni 6 anni, periodo dopo il quale lo Stato le riassegna con bandi di gara o aste. Una misura che, se applicata, potrebbe portare secondo le associazioni di categoria alla chiusura di numerosi stabilimenti, mettendo a rischio 400 mila posti di lavoro.

«Bene la proroga delle concessioni, ma ora – spiega Borgo – predisponiamo un sistema complessivo che non riguardi solo la durata delle concessioni, ma anche il riconoscimento degli investimenti fatti, il livello qualitativo, un sistema più equilibrato di aumenti del canone demaniale, differenziato a seconda delle tipologie di stabilimento».

Borgo respinge l’accusa secondo la quale i canoni sono troppo bassi: «Sono già stati aumentati per il 90% degli stabilimenti di oltre il 50%, e per il restante 10% degli impianti per importi anche molto superiori».