Usa. Bernanke ”capisce” la rabbia degli ”indignados” di Wall Street

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 19:55| Aggiornato il 6 Ottobre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente della Fed Ben Bernanke

WASHINGTON, STATI UNITI -I parlamentari di Washington hanno probabilmente fatto un salto sulla sedia. come i ”masters of the universe” di Wall Street, A sorpresa il numero uno della Fed, Ben Bernanke, ha spezzato una lancia per il popolo degli ‘indignados’ che da settimane tiene sotto assedio Wall Street e la cui protesta si sta ora allargando in tutte le principali citta’ degli Stati Uniti.

”Da un certo punto di vista non posso rimproverare loro nulla”, ha detto Bernbanke rispondendo a una domanda nel corso di un’audizione parlamentare. ”In termini generali – ha affermato – la gente e’ molto scontenta dello stato dell’economia e di quello che sta accadendo. Rimproverano, non senza ragione, il fatto che i problemi del settore finanziario hanno portato al caos nel quale ci troviamo, e sono scontenti della risposta che viene data a questa confusione”.

Il presidente della Fed ha quindi aggiunto come, ”con una disoccupazione al 9% e una crescita economica molto debole, la situazione non sia delle migliori. Ed e’ contro questa situazione che protestano”.

Bernanke, che di amici a Wall Street non ne ha molti, ha poi cercato di rassicurare. La Fed ha gli strumenti ed e’ pronta a sostenere l’economia: fara’ ”tutto quello che puo”’ per la crescita e il mercato del lavoro in un contesto di stabilita’ dei prezzi.

Bernanke ha parlato in attesa del discorso del presidente Barack Obama in Congresso, dove presentera’ nuove misure per 300 miliardi di dollari per l’occupazione, con sgravi fiscali e investimenti pubblici. Si tratta di un ”pacchetto sostanziale” afferma il segretario al Tesoro Timothy Geithner, sottolineando che le banche centrali ”non hanno finito le munizioni” per sostenere l’economia.

L’American Jobs Act – assicura il direttore della comunicazione della Casa Bianca, Dan Pfeiffer – e’ coperto finanziariamente. ”Il Congresso ”deve approvarlo”, rincara la dose il capo dello staff della Casa Bianca, William Daley, temendo l’opposizione dei repubblicani alla Camera a nuove spese.

Un invito alla politica e al Congresso arriva anche dallo stesso Bernanke: le decisione vanno assunte senza ”trascurare la fragilita’ dell’economia”. E il presidente della Fed avverte: ”un sostanziale risanamento dei conti nel breve termine potrebbe aumentare i venti contrari sulla crescita economica e il lavoro”. Le politiche di bilancio non possono avere un effetto distruttivo sui mercati: la sostenibilita’ fiscale e’ un processo di lungo termine.

La Fed comunque e’ pronta ad aiutare e ”ha una serie di strumenti che possono essere usati per fornire ulteriori stimoli. Abbiamo discusso i meriti e i costi di questi strumenti nella riunione di agosto e continueremo a considerarli in settembre e siamo pronti a usarli se appropriato per promuovere una piu’ forte ripresa economica in un contesto di stabilita’ dei prezzi”, mette in evidenza Bernanke.

Le opzioni ha disposizione della Fed sono – secondo il Wall Street Journal – tre. La prima e’ l”operation twist’, ovvero l’estensione della scadenza del portafoglio titoli. La seconda e’ ”la riduzione o l’eliminazione” dei tassi di interesse che la Fed paga alle banche sulle riserve depositate alla banca centrale. Una terza e’ rendere piu’ chiari i piani per i tassi di interesse, con alcuni membri della Fed che ritengono che l’impegno a mantenere i tassi bassi fino al 2013 non ”e’ stato abbastanza specifico” e vorrebbero che la Fed determinasse a che tasso di disoccupazione e di inflazione i tassi aumenteranno.

”La ripresa dalla crisi – ha aggiunto Bernanke – e’ stata meno robusta di quanto abbiamo sperato. La recessione e’ stata piu’ profonda e la ripresa piu’ debole di quanto pensato. Il ritmo della crescita economica negli ultimi due anni e’ stato insufficiente per un calo del tasso di disoccupazione”. I rischi al ribasso sull’economia ”sono maggiori”.