Genova. Oltre 700mila persone senza gas e riscaldamenti per frana su gasdotto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2014 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Niente riscaldamenti per tutta la notte e l’obbligo di usare il gas metano solo per cucinare. Genova e altri 16 comuni restano al freddo dopo che una frana a Serra Riccò ha danneggiato il gasdotto che rifornisce di metano le città. Disagi per oltre 700mila persone, che dalla sera del 20 marzo e non si sa ancora fino a quando, rimarranno senza riscaldamenti e senza acqua calda in casa. Una situazione critica con l’arrivo anche dell’abbassamento delle temperature in questo inizio di primavera.

La Protezione Civile di Genova ha rinnovato la mattina del 21 marzo l’appello a tenere chiusi gli impianti di riscaldamento e ha annunciato che sono iniziati stamani i lavori di riparazione al gasdotto della rete di trasporto nazionale. Non è però ancora possibile fornire indicazioni circa i tempi necessari per il ripristino della erogazione.

In una nota la Genova Reti Gas spiega:

“Snam Rete Gas ha chiuso quattro su sette stazioni di alimentazione alla rete di distribuzione gestita da Genova Reti Gas, che rimarrà conseguentemente gestita in condizioni di esercizio conservativo”.

I riscaldamenti al momento sono stati garantiti solo agli ospedali, le case di riposo e le case di cura di Genova e degli altri comuni coinvolti: Mele, San Olcese, Ceranesi, Serra Riccò, Bogliasco, Pieve, Bargagli, Torriglia, Tribogna, Moconesi, Avegno, Cicagna, Favale di Malvaro, Uscio, Lorsica, Neirone.

Intanto Gianni Crivello, assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova, ha spiegato che il Comune

“sta preparando una apposita ordinanza per trasformare in divieto l’appello a non utilizzare gli impianti per il riscaldamento. Purtroppo i tempi per riparare il guasto saranno più lunghi del previsto”.

Inevitabili e forti disagi in città per le famiglie, le aziende e le attività commerciali, spiega Crivello:

“Non ricordo un evento simile che abbia coinvolto così tante persone”.

Il riscaldamento è stato garantito però negli ospedali, case di riposo e case di cura di Genova e della provincia, per limitare i disagi per i pazienti e gli anziani ospiti delle strutture genovesi. Diversi ospedali hanno comunque sistemi di emergenza alternativi a gasolio in grado di mantenere accesi gli impianti in caso di guasti alla rete.

Restano i disagi per la popolazione per l’impossibilità di usare l’acqua calda. Meno sentito, al momento, il problema del riscaldamento perché la temperatura in città è mite. Da sabato 22 marzo però anche il riscaldamento diverrà un problema, dato che le previsioni meteo indicano un netto peggioramento del tempo e l’abbassamento delle temperature.

(Foto Ansa)