Spagna, gli sfrattati che occupano le case e si tolgono la vita: il reportage del NY Times

A cura di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 12 Novembre 2012 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA

MADRID – Il governo e l’opposizione spagnola hanno avviato colloqui mirati a modificare la normativa in materia degli sfratti dopo che nelle scorse settimane due persone si sono suicidate per timore di perdere la casa. Lo scopo è stabilire come gli istituti di credito possono chiedere la restituzione dei prestiti quando i mutuatari non sono più in grado di pagare le rate.

Proprietari di case, Consiglio generale del potere giudiziario, un sindacato della polizia e perfino una banca spagnola si sono espressi tutti a favore di una riforma della normativa sugli sfratti, soprattutto considerando l’attuale crisi finanziaria nel Paese. Secondo l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea, Juliane Kokott, le regole in vigore in Spagna non rispettano la normativa europea sulla protezione dei clienti. Il primo ministro Mariano Rajoy ha promesso di avviare lavori mirati a stabilire quali riforme debbano essere adottate.

Della questione sfratti e dei suicidi, se ne occupa in questi giorni anche il New York Times con un lungo articolo accompagnato da un reportage fotografico. Le immagini sono state scattate a Siviglia e raccontano la storia dei Rodriguez, una famiglia che dopo aver abbandonato la propria abitazione ha occupato insieme ad altre famiglie uno stabile di lusso. Ecco una sintesi dell’articolo pubblicato dal NY Times:

“La prima notte che Francisco Rodríguez Flores, 71 anni, e sua moglie, Ana López Corral, 67, sono stati sfrattati dal loro appartamento a causa dei ritardi nei pagamenti dell’ipoteca, sono andati a dormire nella sala d’ingresso della loro abitazione. Le due figlie disoccupate che vivono con loro, hanno dormito in un furgone prestato da un vicino. ‘E ‘stata una delle notti più brutte che abbia mai passato’ ha spiegato la signora López. ‘Non si può nemmeno immaginare cosa si provi ad restare lì in quella sala’”. 

“Le cose vanno un po’ meglio adesso. La famiglia Rodriguez ha infatti occupato un condominio di lusso che era sfitto da tre anni insieme ad altre 36 famiglie. Nel palazzo non c’è elettricità. L’acqua è stata  tagliata, e c’è il timore che le autorità li possano sfrattare di nuovo. Ma la signora López è felice: almeno per ora non vive in strada”.

“Il numero delle famiglie spagnole che affronta gli sfratti continua a crescere ad un ritmo vertiginoso: si parla di un centinaio al giorno(….) Alcuni riescono ad andare a vivere con altri membri della famiglia, ma un numero sempre maggiore – come nel caso dei Rodriguez – non ha questa opzione. I parenti di queste famiglie spesso non se la passano molto meglio, e la Spagna non ha praticamente nessun rifugio di emergenza da offrire alle famiglie finite in strada”.

“Per alcuni, la pressione è stata troppa sopportare. A Granada un 53enne si è impiccato poche ore prima dello sfratto. A  Bilbao una donna della stessa età si è uccisa all’arrivo alla sua porta dei funzionari del Tribunale. Allo stesso tempo, il Paese è pieno di abitazioni vuote di tutti i tipi, si parla di due milioni di unità. Gli esperti spiegano inoltre che lo sfrattato finisce su delle liste nere che rende praticamente impossibile affittare di nuovo una casa (…)”.

“I Rodríguez sono rimasti indietro nei pagamenti per aiutare le loro figlie che hanno entrambe perso il lavoro. ‘Non potevo lasciare che le mie figlie e miei tre nipoti morissero di fame’ ha detto la signora López che lavorava come donna delle pulizie in una casa per anziani (…) “. 

“In Spagna,la maggior parte degli sfratti avvengono in silenzio, con le famiglie imbarazzate che cedono le chiavi. In alcuni quartieri operai, ci sono scontri settimanali tra la polizia e i funzionari di banca da una parte,  e i volontari che cercano di opporsi agli sfratti dall’altra (…)” 

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