Pieno di presenze per “Astronomia e astrologia, il grande racconto delle stelle” al Museo delle Civiltà, tra “Cose mai viste o mai viste così”

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 7 Gennaio 2020 - 09:00| Aggiornato il 8 Gennaio 2020 OLTRE 6 MESI FA

Pieno di presenze per “Astronomia e astrologia, il grande racconto delle stelle” al Museo delle Civiltà

ROMA-  L’Incontro Astronomia e astrologia, il grande racconto delle stelle, nell’ambito del ciclo di appuntamenti “Cose mai viste o mai viste così” domenica 5 gennaio ha fatto letteralmente il pieno di presenze al Museo delle Civiltà a Roma.

Si sarebbe registrato anche lo strapieno, se le norme di sicurezza non avessero impedito l’ulteriore affluenza di persone che facevano capolino dalla porta di ingresso della sala conferenze Pigorini, ma rimaste comunque in ascolto e in religioso silenzio incuranti del mancato accomodamento.

Un accademico dell’Accademia dei Lincei (oltre che uno dei più importanti critici letterari italiani e di fama internazionale- Piero Boitani- un filosofo- Rocco Pinneri-, un astrofisico e archeoastronomo- Paolo Colona hanno infatti letteralmente incantato il pubblico con il loro racconto di stelle e costellazioni: persone letteralmente rapite dalle parole del professor Boitani- che hanno trasportato la platea in diverse parti del mondo, sulle ali della letteratura, della musica e dell’arte e che hanno attraversato i confini del tempo e dello spazio- o affascinate dal racconto di Rocco Pinneri- che ha spiegato come l’astrologia cerchi di trovare dei collegamenti tra microcosmo e macrocosmo e di come oggi l’astrologia venga utilizzata in settori differenti e impensabili- e dalle descrizioni briose di Paolo Colona che ha parlato di miti antichi e di reperti archeologici con significati astronomici.

Il ciclo di incontri prende come spunto gli oggetti presenti nel museo e il primo appuntamento del 5 gennaio è stato ispirato dalla vetrata dello scalone centrale del Museo preistorico etnografico Pigorini  proprio per i suoi riferimenti astronomici e astrologici. Nei suoi 54 pannelli policromi ci sono infatti una eclissi di luna e strumenti astronomici quali la sfera armillare, l’astrolabio e i quadranti, i segni zodiacali, un cerchio policromo che rappresenta in sintesi molto stilizzati i quattro elementi terra, acqua, aria e fuoco e la raffigurazione del sistema eliocentrico e geocentrico dell’universo.

Gianfranco Calandra, responsabile della comunicazione del Museo delle Civiltà, nel suo discorso di benvenuto ad apertura dell’incontro si è così espresso:

“Ringrazio tutti i partecipanti a questo incontro”– ha detto Calandra-  “Questa idea e questo progetto che abbiamo subito abbracciato è sicuramente interessante e anche utile. Gli oggetti del museo possono sì  parlare attraverso la loro storia museale, ma possono essere anche raccontati e visti sotto altri punti di vista. Come  la vetrata monumentale dello scalone centrale del Pigorini”.

 “Spero di rivedervi tutti e anche più numerosi” ha concluso Calandra rivolgendo agli astanti l’invito per i prossimi incontri.

A giudicare dal numero dei presenti e dal calore con cui è stata accolto il primo appuntamento del ciclo “Cose mai viste…o mai viste così” il suo invito può ben considerarsi già accolto.

L’incontro del 5 gennaio è stato trasmesso dal museo in diretta facebook ed è disponibile sulla pagina facebook del Museo delle Civiltà.  Il prossimo appuntamento  “Dalle favole alle serie TV”  di domenica 2 febbraio sarà dedicato al ruolo della fiaba e della favola come narrazione e come archetipo dell’inconscio.