Usa, 19 antenne-spia vicino a basi militari. Ma non è l’Nsa

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2014 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA
Usa, 19 antenne-spia vicino a basi militari. Ma non è l'Nsa

Usa, 19 antenne-spia vicino a basi militari. Ma non è l’Nsa

MIAMI – Ci sono almeno 19 antenne-spia sparse per l’America che non appartengono a nessun operatore telefonico e neppure alla onnipervasiva Nsa. Torri fantasma, spesso site nei pressi di stazioni militari e che alcuni clienti di Esd America sono riusciti ad individuare grazie alla sofisticata tecnologia dei loro Cryptophone.

Il Cryptophone 500 è un telefono super-sicuro, a prova di spia appunto, nato all’indomani dello scandalo abbattutosi sull’agenzia di intelligence statunitense, in seguito alle rivelazioni fatte dalla talpa in fuga, Edward Snowden. Si tratta in pratica di un Samsung Galaxy SIII modificato per segnalare tentativi di intercettazione.

E’ così che i danarosi possessori del supercellulare (che costa 3.500 dollari) agganciandosi alle celle fantasma, hanno cominciato a segnalare la presenza di antenne atipiche ai quattro angoli del Paese. A luglio se ne contavano già 17, ma ora il numero è salito a 19 e non è definitivo.

Riccardo Meggiato, sul Corriere della Sera, spiega che potrebbe trattarsi di antenne di spionaggio politico-industriale installate dai cinesi:

“Un particolare curioso è che quasi tutte le antenne sono posizionate nei pressi di basi militari, quindi potrebbe trattarsi di strumenti d’intercettazione non convenzionali da parte del governo. Oppure, chissà, dispositivi di spionaggio da parte di qualche paese straniero, come la Cina. Ma perché mai puntare su qualcosa che è rilevabile da un apparecchio telefonico tutto sommato semplice e alla portata di tutti, come un CryptoPhone? E da quanto sono attive queste antenne?”

Ma c’è pure chi si è messo a fantasticare su sofisticati dispositivi di telemarketing indesiderato. Scrive ancora Meggiato:

C’è chi ipotizza anche un sofisticato sistema per inviare SMS pubblicitari a un vasto numero di dispositivi, e chi pensa a dei criminali informatici che, grazie a questo espediente, possono rubare dati preziosi dalle memorie dei telefoni. Di sicuro, quel che è successo è una buona pubblicità al CryptoPhone, anche se nessuno è così maligno da pensare a un’operazione promozionale in salsa spy-story. O no?”