Benzina alle stelle: “Ma quale speculazione, è colpa della Arabia Saudita e della sua febbre per il calcio”

Benzina alle stelle: “Ma quale speculazione, è colpa della Arabia Saudita e della sua febbre per il calcio”. Il presidente di Nomisma ribalta la vulgata di questi giorni

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 20 Agosto 2023 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Benzina alle stelle: “Ma quale speculazione, è colpa della Arabia Saudita e della sua febbre per il calcio”

Benzina alle stelle: “Ma quale speculazione, è colpa della Arabia Saudita e della sua febbre per il calcio”

La benzina vola con un effetto domino su tutti i prodotti. La spesa è più cara fino al 20%. E una prima spiegazione c’è:  l’88% delle merci viaggia su strada.

Solo un misero 3% viaggiano in ferrovia e il 9% via mare. Ma c’è dell’altro. E l’imputato n.1 è la speculazione.  Tutti (o quasi) ne sono convinti. Ma è davvero così?

“No, ma quale speculazione! È tutta colpa dell’Arabia Saudita. È la stessa speculazione che ha portato Mancini a dimettersi dalla Nazionale. Le sirene dei soldi sauditi già in passato hanno portato a fare il Campionato Mondiale di calcio in Qatar. Siamo noi, Paesi consumatori di benzina,  che paghiamo dei prezzi altissimi per il gas  e il petrolio. Ecco, quella è la speculazione, ma in Italia il settore di distribuzione di carburanti è molto povero”.

Davide Tavarelli, 63 anni, docente universitario nonché fondatore e presidente della prestigiosa Nomisma – società indipendente di ricerca lin campo energetico e ambientale, attiva in tre continenti – ribalta la vulgata  di questi  giorni  e dà la sua (seguita) interpretazione. Ecco i suoi tre punti-chiave.

1) NON CENTRA LA GUERRA IN UCRAINA

Certo, la crisi delll’Ucraina – dice in  buona sostanza il prof emiliano – ha lasciato un segno profondo coinvolgendo la Russia che è uno dei principali produttori mondiali di petrolio. 

E spiega:”Finora però ci è andata anche bene. All’epoca temevamo un choc energetico che c’è stato ma solo sul gas, non sul petrolio. I prezzi erano schizzati a 120 dollari, a maggio erano scesi. Adesso stanno risalendo, ma le Associazioni dei consumatori si accorgono sempre degli aumenti e mai dei ribassi”.

2) È COLPA DI RIAD CHE ACQUISTA LE STELLE DEL CALCIO

Tabarelli ha pochi dubbi al riguardo, la “febbre” del calcio che ha investito l’Arabia Saudita alla ricerca di una maggiore visibilità e credibilità anche nel football (non hanno digerito bene il successo del Qatar) ha scatenato l’erede al trono e i 18 club che faranno la serie A.

La sola Riad, capitale dell’Arabia, conta quattro club faraonici. Vogliono allestire un Campionato di calcio (al via il 19 agosto, con 40-42 gradi all’ombra) che sia all’altezza dei maggiori campionati europei e sudamericani. Sono pronti a fare follie. E le fanno.

Ad esempio il club Al Hilal ha ingaggiato il brasiliano Neymar con un triennale di 250 milioni, più mega villa con piscina e un jet privato. Il suo vecchio club parigino ha incassato 60 milioni per sbolognarlo. E le follie di mercato non sono finite.

3) LE ACCISE SULLA BENZINA NON SI POSSONO RIDURRE

Dice il professore Tabarelli: ”Prima di parlare di riduzione delle accise bisognerebbe ricordarsi che l’Italia ha il debito pubblico più grande del mondo e non può permettersi di ridurre le entrate. Ogni anno, lo Stato spende 800 miliardi e ne incassa 600.

Di questi 600 la maggior parte arrivano grazie alla tassazione petrolifera.  ”Vedremo cosa succederà perché il petrolio è una risorsa finita e bisogna fare investimenti dato che grandi quantità di oro nero arrivano dalla Libia, un Paese che ormai non esiste più così come il Venezuela”.

Conclude il docente: ”Molto spesso è proprio il petrolio a creare ingiustizie sociali e instabilità politica. Bisogna prepararsi perché l’instabilità del prezzo – al rialzo o al ribasso- ce l’avremo sempre”.