Massimo D’Alema, un elettore deluso rimpiange e esorta: se non riesci a dirla, falla qualcosa di sinistra

di Giovanni Pizzo
Pubblicato il 3 Dicembre 2023 - 13:58
Massimo D'Alema, un elettore deluso rimpiange e esorta: se non riesci a dirla, falla qualcosa di sinistra

Massimo D’Alema, un elettore deluso rimpiange e esorta: se non riesci a dirla, falla qualcosa di sinistra

Caro Massimo D’Alema, anzi, leader Maximo, che ti ha preso? Eri la stella nascente del socialismo concreto, diverso da quello reale.

Quando nel 2000 ti sei dimesso da Presidente del Consiglio era appena uscito il film Il Gladiatore, e la gente incitava “Massimo, Massimo”, e noi pensavamo a te, non certo a Russel Crowe che non se lo filava nessuno.

Eri elegantemente distaccato da noi tutti, affaccendati in cose di basso livello, mentre tu pensavi alla Cosa, qualunque cosa fosse.

Poi d’improvviso fosti dal soldo rapito, una vera ossessione. Fondasti prima Italiani Europei, Fondazione da intermediazione finanziaria, poi merchant bank tra Chigi e dintorni, infine fosti beccato come il personaggio di Alberto Sordi a vendere armi nel film Finché c’è guerra c’è speranza, dopo aver impaccato respiratori cinesi proprio a Speranza.

Ad ultimo ti sei ridotto con uno stipendiolo da travet per una non importantissima, e semi chiaccherata, compagnia aerea.

Sembri diventato il Conte Mascetti della sinistra, prima portavi, ai tempi del giovanile, l’orso russo al guinzaglio, oggi fai quasi l’agente Enasarco, che non è proprio il KGB.

Ma in fondo hai 74 anni, e un dignitoso vitalizio da 6.000 al mese, una casa di proprietà sicuramente a Roma, ed una in Puglia, poi hai la barca a vela.

Fatti un hobby nuovo al limite, ci sarebbe il ferromodellismo, lì in Puglia c’è Signorile, quello della Sinistra ferroviaria, chiedi a lui.

Inoltre, forse, percepisci anche la più che dignitosa pensione da giornalista, con gli oneri figurativi versati per la tua lunga parentesi parlamentare.

Non stai quindi proprio male, rispetto ai lavoratori pensionati di comparti meno retribuiti, quei lavoratori per cui, da figlio d’arte, ti eri iscritto al glorioso PCI.

Perché dunque questa ansia di guadagno irrefrenabile? Che ti è successo? Sei affetto da ludopatia e ti giochi la pensione al lotto davanti ad un tabacchino insieme ad altri, meno fortunati, colleghi di pensione? 

Caro D’Alema riprenditi, con uno scatto di arrogante orgoglio, di cui ricordiamo le capacità. Riprenditi la leadership di una Cosa, e se non riesci a dirla, falla qualcosa di sinistra.

Se no Moretti ci fa un altro pippone gigantesco.