In banca 49% sopra i 500mila € e pagati al 7%. Cipro: Far West senza i “buoni”

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 21 Marzo 2013 - 16:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- Buongiorno, vorrei aprire un conto, qui nella sua banca. Prego, si accomodi, quale cifra intende depositare? Prima di parlare delle cifra mi dica lei come viene remunerato, pagato, sì, insomma qual è l’interesse annuo che la sua banca paga sul mio conto corrente. Dipende dalla cifra depositata, comunque un sette per cento almeno posso prometterglielo, lo apriamo questo conto? Sì, credo proprio di sì, per cominciare deposito, vediamo…trecentomila euro.

Buongiorno, vorrei aprire un conto, qui nella sua banca. Prego, si accomodi, quale cifra intende depositare? Prima di parlare della cifra mi dica lei come viene remunerato, pagato, sì insomma qual è l’interesse annuo che la su banca paga sul mio conto corrente. Dipende un po’ dalla cifra depositata, comunque per il conto corrente si resta sempre sotto l’un per cento, lo apriamo questo conto? Non lo so, proprio non so, mi serve, ma sì, va, apriamolo…Cominciamo con ventimila euro, cominciamo e pure finiamo perché più di tanti ora non ce n’è.

La prima conversazione si svolgeva fino alla scorsa settimana in una qualsiasi delle moltissime banche di Cipro. Ora lì le banche son chiuse, da sabato scorso e fino a martedì prossimo. La seconda conversazione si svolge in un giorno qualsiasi del 2012 o 2013 in una qualsiasi banca italiana o francese o tedesca. Qual è la differenza, oltre quella dell’interesse pagato dalle banche a chi deposita sette volte più alto a Cipro che nel resto d’Europa? L’altra differenza è che il 49 per cento dei conti correnti e depositi bancari a Cipro è superiore al mezzo milione di euro. Nel resto d’Europa una percentuale così ce la sogniamo.

Quindi se uno guarda tutte le scene del film e non orecchia soltanto la colonna sonora, è difficile immedesimarsi e individuare nella gran parte dei correntisti ciprioti i “buoni” e solo e soltanto i modesti e poveri risparmiatori cui i “cattivi” vogliono portar via una fetta dei sudati risparmi. Pagando sette volte gli interessi che pagano gli altri è facile attirare depositi e infatti Cipro ha banche che in teoria “valgono” dieci volte l’intero paese. Facile attirare depositi, ingigantire. Poi quel sette per cento bisogna pagarlo e a pagarlo non ce la si fa. E allora che fanno i banchieri ciprioti? Chiedono aiuto e soccorso al governo. Sono i banchieri ciprioti i “buoni” del film? Proprio no, sono gli speculatori che prima operano fuori regola e buon senso e poi piangono miseria.

A Cipro trovarne di “buoni” è proprio difficile: banche d’azzardo, risparmiatori che mica solo risparmiano, azzardano appunto. Il sette per cento di rendita oggi è in Europa investimento a rischio. Non può essere risparmio garantito. Altrimenti, se qualcuno è in grado di garantire il successo sicuro di ogni investimento a rischio, ce lo faccia sapere e faremo tutti come lui avendo finalmente trovato il modo per diventare tutti ricchi senza problemi, errori ed eccezioni. E correntisti in banca che in maggioranza non corrispondono per nulla all’identikit del padre o mamma di famiglia con nel conto il poco o il medio per vivere. A meno che non si voglia raccontare che mezzo milione di euro a cranio nell’Europa del Sud, ma anche del Nord, sia la media del risparmio “liquido” cui ciascuno può senza eccessiva fatica arrivare.

Buoni a Cipro-City ce n’è pochi, anche se si fa finta siano tutti bravi cittadini. Sono i “buoni” allora quelli che stanno a Bruxelles o a Berlino? Neanche per idea. Farsi venire l’idea di prelievi forzosi sui conti correnti è atto sciocco e incauto. Il minimo che si possa dire è che a Bruxelles e a Berlino sono di fatto autolesionisti. Allora i “buoni” stanno a Roma, Parigi e in ogni luogo dove si invita alla “solidarietà” dentro l’area euro? Ma figurarsi…Si potrà credere a una “solidarietà europea” di governo e di pubblica opinione quando si avrà il coraggio e la faccia di spiegare alla gente che la solidarietà da offrire ai greci e ai ciprioti e a chi tocca non è gratis. Si vada a spiegare all’italiano “solidale” con il correntista cipriota insidiato dall’Europa crudele che, se non paga il cipriota, paga lui, l’italiano, in forma di tasse.

Già, perché i 10 miliardi da prestare a Cipro, più i 6 che dovevano venire dalla pazzesca trattenuta a tradimento sui conti in banca, ce li mette tutti l’Europa? Se lo fa, pagano i contribuenti europei. Ancora solidali, proprio come prima di questa notizia?

Sarebbe ora di dirsele tutte le notizie. Un’Europa può esistere solo se adotta dovunque al suo interno una legislazione bancaria e di bilancio che impedisce ad esempio a banche come quelle cipriote di pagare sette volte quel che si paga nel resto d’Europa e crescere come fungo maligno. Se cose come queste sono impedite, vietate, allora e solo allora se una banca o un paese vanno in difficoltà hanno diritto alla solidarietà europea, ai prestiti e soldi europei. Perfino alla mutualizzazione del debito, cioè i debiti dell’uno garantiti anche dall’altro. Ma se la regola iniziane non c’è, se ognuno fa come gli pare e lo rivendica come libertà e sovranità, allora la solidarietà a posteriori verrà data anche e soprattutto ai “non buoni nel Far West”. E forte sarà il sospetto, quasi certezza , che invocare e reclamare solidarietà sia in realtà precostituire l’alibi per quando toccherà al prossimo ranch che si è bevuto tutta l’acqua gridare alla siccità.

Sarebbe ora di dirsela tutta. A mettere in colonna quel che si sente, si scrive e si vota le banche dovrebbero, anzi devono…Erogare credito, concedere prestiti il più che si può, quasi a prescindere. Comprensibile: se le banche non prestano e non fanno credito praticamente ogni attività economica soffoca. Le banche però poi devono anche…sopportare cristianamente quelli che non pagano i loro debiti, in Italia siamo a 126 miliardi e in crescendo. Poi le banche devono…smetterla di far soldi facendosi strapagare la mini gestione di conti e depositi. Sacrosanto, non fosse che poi le banche devono anche trovare per chi deposita o risparmia interessi e rendite almeno superiori a inflazione, anzi di più. Facciamo il 4 per cento, anzi il 5 quando il costo del denaro in Europa è dello 0,75%. Sì, le banche devono fare queste, portare questa percentuale in tasca ai clienti. E garantire anche che ogni investimento vada a buon fine, sia coronato di successo, insomma che l’investimento a rischio sia mondato dal rischio.

Poi che altro devono fare le banche? Comprare titoli di Stato. Nel caso stiano per “fare il botto” le banche devono essere rilevate, salvate, garantite, nazionalizzate con il denaro pubblico. Ma senza che questi denari pubblici arrivino dalle tasse. Insomma a quel che si legge, si sente e si vota le banche devono fabbricare denaro, denaro per tutti e nessuno deve farsi male e nessuno deve pagare. Non ci sono “buoni” nel Far West Cipro ed è sempre più arduo trovare qualcuno sobrio sotto e dentro la Torre di Babele chiamata Europa.