Lavoro, quelli che…essere assunti è una fregatura e un contratto che schifo

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 18 Marzo 2015 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA
Lavoro, quelli che...essere assunti è una fregatura e un contratto che schifo

Lavoro, quelli che…essere assunti è una fregatura e un contratto che schifo

ROMA – Gira una favola metropolitana di successo, narra di scaltri e crudeli imprenditori che assumono gente al solo scopo di licenziare la stessa gente tra tre anni. Scaltri e crudeli padroni deliziati all’idea di tormentare lavoratori-schiavi prima dandogli uno stipendio e poi togliendoglielo lo stipendio non appena quel disgraziato si è abituato a una vita normale. Narra la favola metropolitana di successo del lavoratore precario sedotto con un contratto di assunzione trappola e abbandonato dopo tre anni più precario di prima.

Il supplizio crudele, l’inganno malvagio viene perpetrato dagli imprenditori ma dietro di loro, la loro mano l’ha armata il governo. Prima con la legge di stabilità che sgrava le aziende dal pagare i contributi sulle nuove assunzioni per tre anni. E poi con il Jobs Act che consente di licenziare. Dice la favola metropolitana di gran successo sui social network, nelle bacheche sindacali e anche su quotidiani e televisioni: ecco, lo vedete che tutto si tiene, che una parte del piano di inganno e supplizio spiega l’altra? La morale della favola è venire oggi assunti con contratto a tempo indeterminato è una fregatura.

Ma come, non era poco meno che un sogno il contratto a tempo indeterminato per un lavoratore precario o per un disoccupato? No, che ingenuità, la favola narra che è una fregatura. E come fa a narrare niente meno che la fregatura dell’essere assunti?

Dunque perché sia una fregatura essere assunti occorre uno che ti assume per rimetterci qualche soldo, ma vuoi mettere la goduria che gli viene da licenziarti? Diciamo che chi ti assume oggi e ti licenzia tra tre anni si paga lo sfizio del buttarti fuori. Infatti in tre anni risparmia su uno stipendio annuo di 30 mila lordi circa 12 mila euro di contributi. Poi tra tre anni ti caccia e paga sei mesi di indennizzo che a duemila lordi al mese fa 12 mila euro. Fin qui ci va più o meno aritmeticamente in pari. In pari sembra, ma non è.

Che ti ha assunto a fare? Si suppone per qualche lavoro, difficile pensare che qualcuno assuma per giocare al ” lavoratore ti frego”. Nei tre anni in cui lavori l’azienda per la quale lavori investe su di te e tu diventi competente, abile, esperto. A quel punto l’astuto datore di lavoro ti licenzia per ricominciare da capo con qualcun altro. Geniale, conveniente: per supporre che si assuma per dare fregatura occorre supporre che vi siano datori di lavoro in massa sadici e disposti a spendere per torturare.

Fin qui il “fregatore”. Vediamola dal lato del “fregato”. Se era uno che lavorava con contratti precari ed ora viene assunto con il contratto a tempo indeterminato gli va proprio male…infatti ottiene ferie, maternità, trattamento malattia che prima non aveva. Che fregatura! Sarà dice la favola, ma poi possono licenziarlo tra tre anni. Da precario potevano licenziarlo anche subito, anche senza licenziarlo, bastava dirgli più o meno ciao. E da assunto, ammesso e non concesso che tra tre anni sarà licenziato, allora percepirà indennità pari a sei mesi di stipendio. Indennità che prima, da precario, ovviamente mai e poi mai avrebbe percepito.

Questo “fregato” perché assunto può chiedere un mutuo con molte più speranze di ottenerlo di quante ne avesse da precario, se si ammala lo pagano, ha diritto alle ferie, non viene licenziata se incinta, ha diritto alla indennità monetaria in caso di licenziamento ed ha, dopo eventuale licenziamento, ciò che da precario si sognava: almeno due anni di sostegno sociale economico e di aiuto a trovare nuovo lavoro. Proprio una fregatura!

Già, ma la favola non si arrende e narra ancora: i nuovi assunti sono tutti ex precari, non ci sono nuovi posti di lavoro. Vero, il 70 per cento, si stima, dei nuovi assunti sono e saranno ex precari. Per i narratori della favola questi trentenni/quarantenni che diventano precari “ex”, insomma che smettono di essere precari dovrebbero sentirsi deprivati di diritti, amputati di aspettative, insomma “fregati”. Chi narra la favola ha semplicemente perso ogni contatto con la realtà. Domandatelo a chi passa da un contratto precario a un’assunzione come si sente.

Vero e un po’ anche falso: il 30 per cento delle nuove assunzioni sono e saranno di persone che prima non avevano nessun contratto e nessun lavoro. Nel 2015 vi saranno nuove assunzioni, non pareggeranno certo il milione di posti di lavoro perduti negli anni più bui della crisi, neanche alla lontana. Ma duecentomila o già di lì saranno i nuovi assunti e ottocentomila o giù di lì di precari avranno un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Ma la favola metropolitana di grande successo narra che è una fregatura, la favola di quelli che…un’assunzione fa schifo se figlia anche, dio non voglia, delle leggi del governo.