Varoufakis, Landini, Le Pen..Euro li fa, Salvini li accoppia

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 20 Agosto 2015 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA
Varoufakis, Landini, Le Pen..Euro li fa, Salvini li accoppia

Varoufakis, Landini, Le Pen..Euro li fa, Salvini li accoppia (foto Ansa)

ROMA – Giunge notizia (La Repubblica, Matteo Pucciarelli) che Lega Nord con benedizione di Matteo Salvini stia lavorando ad un ciclo di lezioni e seminari politici, una sorta di super master della politica, dove gli oratori/docenti dovrebbero-potrebbero essere Marine Le Pen, Maurizio Landini, Yannis Varoufakis e Ferruccio De Bortoli (quest’ultimo inserito d’ufficio tra gli anti sistema perché, niente meno, autore di un articolo molto critico nei confronti di Matteo Renzi). Riferisce il cronista di Repubblica del “sogno” della Lega di “metterli tutti assieme in una tavola rotonda, personaggi che più lontani non si può”.

Lontani? A parte De Bortoli che non appartiene al gruppo, gli altri tre saranno pur distanti ma sempre più vanno convergendo. Convergendo, guarda caso, dove converge anche il quarto, lo stesso Salvini. I quattro hanno un denominatore comune che sempre più appare e si manifesta come tratto saliente e non marginale del Dna culturale e dell’azione politica di ciascuno di loro. Il tratto in comune è l’etica della irresponsabilità coniugata e sostenuta dal pensiero magico.

Marine Le Pen è la destra, fino all’altro ieri era la Francia di Vichy, del collaborazionismo con Hitler, del colonialismo, neo fascismo come e più di Almirante e Msi in Italia. Oggi è destra modernizzata, attualizzata, rimodulata in funzione anti Europa, anti euro, anti globalizzazione, anti straniero, pro frontiere, pro autarchia.

Yannis Varoufakis è la sinistra della sinistra di Syriza, anti capitalismo globalizzato, anti Merkel, anti euro, anti Europa, pro nazionalizzazioni, nazionalista.

Maurizio Landini è una variante pan sindacalista, e un po’ più sobria, del mondo di Varoufakis. L’eterna vertenza sommata ai Movimenti che mai possono arrestarsi sono per Landini il motore immobile della storia, e pure della politica e della cronaca. E’ nella vertenza e nei Movimenti che si incarna e si va Verbo la democrazia e la lotta di classe che son una e “bina”.

Matteo Salvini è più che noto a tutti: no Euro, no Europa, no immigrati, pensione a 60 anni…

Tutti e quattro coltivano e praticano il pensiero magico. Varoufakis era certo che le contraddizioni del capitale finanziario avrebbe indotto i mercati e le banche, Bce in testa, al panico da Grexit. Bastava minacciarla la Gexit e le mura del capitalismo sarebbero crollate, era la strategia, confessata, da Varoufakis stesso. Nella realtà i mercati non sono andati nel panico, i cittadini greci invece andavano ai bancomat razionati. Salvini è certo che milioni di persone che fuggono da paesi in guerra, guerre spesso di sterminio anche dei civili, siano bloccabili con l’esorcismo delle frontiere ed è certo che la pensione a 60 anni qualcuno nel regno dei cieli la possa pagare a 25 milioni di italiani. Landini è certo che l’occupazione, i posti di lavoro li decidono e fabbricano i governi così come i salari.

Sul pilastro del pensiero magico si appoggia l’etica della irresponsabilità. Nessuna responsabilità rispetto ai dati della realtà, questa va negata e appellata come infame e frutto della mala azione di entità esterne, oscure e potenti. Nessuna responsabilità rispetto a ciò che si solleva e diffonde: Varoufakis governante è stato irresponsabile verso i suoi stessi elettori, giocava con loro a o la va o la spacca, la Le Pen irresponsabilmente per l’economia dei suoi compatrioti solleva il sudario della Francia contadina e autosufficiente, Landini è strutturalmente irresponsabile verso ogni forma di lavoro che non sia quello salariato in aziende regolato da contratto nazionale, Salvini è gioiosamente irresponsabile di tutto ciò che eccita e legittima quanto a ferocia tra umani.

Quindi tanto lontani non sono, anche se sono la massima destra e la massima sinistra. Tanto lontani non sono perché la linea di demarcazione, la differenza qui e oggi sta tra etica della responsabilità e pensiero razionale e dall’altra parte etica della irresponsabilità rivendicativa e pensiero magico. Di qua e di là ci sono uomini e donne che ciascuno potrebbe definire di destra o di sinistra. Ma oggi è quello il confine, la trincea, la scelta di campo. Nella storia il pensiero magico ha contribuito e non poco alle guerre di religione per secoli in Europa, alle due guerre mondiali, ai pogrom e genocidi. Il pensiero razionale e l’etica della responsabilità hanno contribuito al crollo delle monarchie, all’instaurarsi delle democrazie, dello Stato sociale, del benessere (almeno in Occidente). Ora il pensiero magico e la sua etica sono in fortissima rimonta e l’etica della responsabilità viene descritta come impostura a vantaggio dei pochi. Ognuno faccia la sua scelta ma questa e non altra è “la” scelta.