Berlusconi: spezzeremo le reni a Equitalia e alle aliquote, come alla Grecia?

di Riccardo Galli
Pubblicato il 1 Febbraio 2013 - 15:57| Aggiornato il 19 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ancora due giorni e sapremo qual’è l’annuncio choc, l’asso nella manica di Silvio Berlusconi. Ha annunciato l’ex premier che, se non fosse sufficiente l’esordio di Mario Balotelli per guadagnare quei consensi che al Pdl ancora mancano rispetto alle elezioni del 2008, proprio domenica svelerà quella che Daniela Santanché definisce una proposta “in grado di ribaltare il risultato delle elezioni”. Dice proprio così l’ideologa principe, la donna che non è escluso il capo indicherà come colei che deve prendere il posto di Alfano. Dice così e fa il gesto del palmo della mano che rovescia, ribalta.

Cosa annuncerà l’ex premier è ancora avvolto dal mistero, anche se lo staff del Cavaliere sta allestendo una conferenza stampa evento per domenica (3 febbraio) alla Fiera di Milano. Circolano in merito voci ed ipotesi, alimentate da dichiarazioni sparse di Berlusconi e sorrette dalla conoscenza che oramai gli italiani del Cavaliere hanno.

Appena 2,6 punti percentuali separerebbero nella vulgata Pdl la coalizione di centrodestra da quella guidata da Pier Luigi Bersani e, come riconosce Alessandra Ghisleri, la sondaggista di fiducia di Berlusconi, la partita si giocherà nelle regioni chiave per il Senato, cioè in primis in Lombardia. Ecco quindi che la location scelta per l’annuncio choc, la bomba fine di mondo, non è affatto casuale. Milano sarà decisiva e la fiera meneghina farà da cornice all’annuncio che tutti aspettano. Alcuni con eccitazione e altri con quasi rassegnata preoccupazione. Annuncio e proposta che serviranno a convincere quegli italiani, ma soprattutto quei lombardi, magari di fede interista e quindi non convinti con l’operazione “il Mario giusto”, a dare il loro voto al Pdl. Sì, come ha rivendicato Berlusconi Balotelli è l’unico Mario “che ha fatto piangere i tedeschi”. Gli altri hanno Mario Draghi o perfino quel “traditore” di Mario Monti ma questi non stillano lacrime di “culone” tedesche.

La rosa delle possibilità va dalla “mutilazione” di Equitalia. Una riforma dall’ente di riscossione, “una modifica assoluta” di questa struttura e del “suo modo di agire nei rapporti tra Stato e contribuente, dei rapporti ostili anche nei confronti dei cittadini onesti”. Insomma una Equitalia sostanzialmente senza poteri. Ipotesi però data tra le meno accreditate, chissà perché visto il suo altissimo impatto fantasioso. Poi c’è una radicale riforma del fisco con la creazione di un’aliquota massima del 35%, come negli Stati Uniti. E quindi, tradotto in fisco italiano, meno tasse subito e tante di meno per chi dichiara di più, insomma chi sta meno peggio o è meno reticente con il fisco. In mezzo la fine del tetto dei mille euro per i pagamenti in contanti, cioè pagamenti in contanti liberi e non fiscalmente tracciati e un possibile sussidio alle famiglie con figli. Anzi un premio fiscale per ogni figlio.

Soldi quindi, l’unico punto certo sembra essere che l’annuncio verterà sul denaro. Denaro che ora gli italiani faticano a trovare nel mercato del lavoro e denaro che col calo dei consumi circola sempre meno, ma anche denaro che lo Stato drena con le sue tasse. Soprattutto con quelle odiose come l’Imu messe dall’arcinemico Monti. È diventato infatti Mario Monti, dopo esser stato corteggiato perché diventasse il leader di centrodestra, l’oggetto degli strali del Cavaliere. Lui il nemico da battere perché reo di portare voti moderati al centrosinistra.

Per amor di cronaca va ricordato che la stupefacente promessa che il Cavaliere farà domenica si andrà ad aggiungere alle altre già sottoscritte dall’ex premier: abolizione dell’Imu sulla prima casa, taglio dell’Irap e soluzione del problema esodati. Un programma ambizioso e affascinante per gli italiani, persino per quelli che non amano pagare le tasse e che senza l’abolizione del fastidiosissimo tetto sui pagamenti in contanti sono oggi costretti “ad andare all’estero per comprare beni di lusso”.

I maligni, i soliti maligni, sostengono che gli annunci elettorali del Cavaliere somiglino molto da vicino al “Cchiù pilu per tutti” di Cetto La Qualunque, e anche che la conferenza stampa di domenica possa avere come promessa a latere più canditi nei panettoni. Ma sono le opinioni dei soliti disfattisti. Un’unica aliquota al 35% e comunque una generale riduzione del carico fiscale sono infatti uno storico pallino di Berlusconi. Idea e obiettivo che il Cavaliere ha così a cuore da averlo proposto e promesso ad ogni nuova tornata elettorale. Se poi non si è realizzato non è certo colpa sua. Colpa anzi, come ha spiegato lo stesso Silvio, dei partitini che hanno ostacolato le riforme durante tutti i suoi governi. Persino durante l’ultimo dove di partitini, nella colazione di centrodestra, non c’era nemmeno l’ombra.

Ma insomma, la proposta choc Berlusconi la farà perché tanto se vince non mantiene la promessa (è già successo più e più volte), la farà perché tanto è sicuro lui stesso che non vince o la farà per vincere nonostante tutto? La terza che hai letto. E quella proposta choc potrebbe mai diventare realtà? Perché no? Bastano gli 80 miliardi 80 di euro che ha calcolato l’altro gladiatore consigliere di Berlusconi insieme alla Santanché e cioè Renato Brunetta. La metà delle cose che Berlusconi prometterà costa circa 80 miliardi in circa tre anni. Chi ce li mette, a chi si tolgono questi 80 miliardi per darli a chi paga troppe tasse o ne paga troppo poche? Questa è la domanda ma a Berlusconi in conferenza stampa questa è la domanda che nessuno farà. Come nessuno mai chiese a suo tempo a quel Mussolini che “invece faceva anche tante altre cose buone” perché mai si dovessero “spezzare le reni alla Grecia”. Ieri alla Grecia, domani a Equitalia e alle aliquote.