Vallettopoli bis: tra i ricattati ci sarebbe anche un noto sindacalista

Pubblicato il 4 Febbraio 2010 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA

Silvia Toffanin, fidanzata di Piersilvio Berlusconi

Interi servizi fotografici “scomodi” tolti dal mercato o pubblicati solo in minima parte o, ancora, pubblicati dopo anni. Sullo sfondo un intricatissimo intreccio di interessi, ricatti, favori. E soldi, tanti soldi. In mezzo molti vip, da calciatori in coda a via Gradoli a politici fotografati con le amanti. E ora anche un importante sindacalista di livello nazionale. L’inchiesta di Vallettopoli bis è in dirittura d’arrivo e seppure le indagini sono coperte da segreto istruttorio, della faccenda si intravvede l’ossatura.

Come scrive Dagospia riportando un servizio di “Oggi”, tra le carte del pm Frank Di Maio che è a capo dell’indagine, delle novità succulente. L’ingranaggio è sempre quello: i fotografi scattano le foto ai vip, le vendono alle agenzie che a loro volta le vendono ai giornali. Poi questi le ritirano dal mercato, oppure ne pubblicano solo una parte o le tengono in canna. Per far cosa? Per guadagnarci dei soldi oppure per ottenere interviste in esclusiva dalle “vittime” degli scatti.

Quarta chance? Pubblicare le foto “a orologeria” come è capitato per quelle che ritraevano, insieme, Michele Santoro e la bella Beatrice Borromeo. Foto fatte nel 2007 ma ripubblicate dal settimanale “Chi” pochi giorni dopo la puntata di “Annozero” in cui venne ospitata Patrizia D’Addario.

Secondo quanto racconta anche Dagospia tre le foto finite in questa ragnatela di ricatti ci sarebbero quelle di alcuni famosi calciatori di serie A in “gita” a via Gradoli (la stessa dei trans di Marrazzo), di Silvia Toffanin (fidanzata di Piersilvio Berlusconi), di una ministra con un finanziere e dell’immancabile Stefano Ricucci. Foto mai pubblicate, dietro lauti compensi o favori, oppure servizi pubblicati solo parzialmente. Tra queste ci sarebbero anche degli scatti “scomodi” riguardanti un famoso sindacalista di livello nazionale che sarebbe stato ricattato.

Al centro delle indagini, secondo quanto si legge su Dagospia, ci sarebbe sempre lui: il direttore del settimanale “Chi”, Alfonso Signorini.