“L’origine del mondo” di Courbet, la vagina più famosa dell’arte, ha un volto

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – “L’origine del mondo” di Gustave Courbet, il ritratto dal vero della vagina più celebre della storia dell’arte, ha finalmente un volto.  Lo scrive il settimanale Paris Match pubblicando in copertina l’immagine in esclusiva di un quadro ritrovato da un appassionato d’arte, con il volto della modella che prestò la sua intimità al maestro del realismo. Conoscevamo, fino ad oggi, solo la crudezza espressiva del quadro, raffigurante in primo piano i genitali di una donna mollemente abbandonata su letto un disfatto: parte delle gambe, metà busto e il sesso gloriosamente esibito al centro della composizione.

Un volto finalmente da restituire a quel corpo, e a quella vagina, considerata la parola definitiva di Courbet in fatto di realismo. Nel 1886, anno in cui il quadro fu realizzato, la nudità esplicita, potremmo dire ginecologica, rappresentava una rivoluzione estetica rispetto alle convenzioni fin de siecle. Paris Match dà conto anche del faticoso ritrovamento, ad opera di un appassionato d’arte, del quadro con il volto della modella che prestò la sua intimità al maestro del realismo.

A ritroso, si è arrivati dal ritratto, andato fino ad ora perduto, al dettaglio, l’ancora conturbante opera conservata al Musee D’Orsay. Il dipinto ritrovato rappresenta il volto leggermente inclinato sul fianco di una donna con i capelli lunghi, castani, sciolti sulle spalle, e gli occhi aperti rivolti verso l’alto. Il giornale parla di ”scoperta miracolosa” dopo due anni di ricerche, testimonianze e analisi di esperti. Un volto, quindi, perché sul nome della modella immortalata da Courbet si tende ad accreditare quello di Joanna Hiffernan, la modella preferita da Courbet. La quale era anche l’amante di un pittore americano da lui molto apprezzato, James Whistler

Il quadro, fu commissionato da Khalil-Bey, diplomatico turco animatore della Parigi notturna e debosciata, erotomane e giocatore d’azzardo. Pochi anni dopo fu costretto a cedere la sua fantastica collezione (all’epoca era considerata solo stravagante e immorale) di quadri erotici, tra cui il “Bagno turco” di Ingres e un altro capolavoro di Courbet Les Dormeuses (sempre con Johanna modella). Scovato presso un rigattiere da Edmond de Gouncourt, la tela era nascosta dietro un’innocua veduta paesaggistica con castello e campi innevati. La sorte clandestina dell’opera durò, tra varie traversie, fino all’acquisto da parte di Jacques Lacan: fu esposta un paio di volte in America, prima che, alla morte del filosofo/psicanalista, il governo francese decise di abbonare la tassa di successione alla famiglia rilevando il quadro. Da allora fa bella mostra di sé al Musee D’Orsay.  Anche se, una certa pruderie connessa con la speculare volontà residua di censurare, continua a sussistere perfino nell’epoca dei social network: un utente di Facebook si vide rifiutare dal gestore la sua foto/profilo raffigurante, appunto, “L’origine du monde”.