Svezia, apre la prima piscina pubblica per gay, lesbiche e trans

Pubblicato il 24 Gennaio 2015 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA
Svezia, a Stoccolma la prima piscina pubblica per gay, lesbiche e trans

Svezia, apre la prima piscina pubblica per gay, lesbiche e trans

STOCCOLMA – Apre a Stoccolma la prima piscina pubblica concepita esclusivamente per la comunità Lgbt (gay, lesbiche, bisessuali e transgender).

Situata alla periferia della capitale svedese, è stata voluta dalla municipalità di Sundbyeberg come luogo di accoglienza per il popolo omosessuale, ma anche per non far sentire discriminate persone di diversi credi religiosi, o con disabilità tali che finora non hanno avuto accesso a luoghi pubblici.

“Lo abbiamo fatto perché vogliamo essere inclusivi con tutti”, ha dichiarato alla stampa un portavoce del consiglio comunale della municipalità, Fredrik Richard, rispondendo a quanti criticavano il progetto chiamandolo ‘riserva indiana‘ e a chi aveva sollevato steccati discriminatori.

In realtà l’impianto modernissimo che comincerà ad accogliere i membri della comunità LBGT svedese (la più antica del mondo visto che è nata già negli anni Cinquanta del secolo scorso) si differenzia da qualsiasi altra piscina per un solo particolare: gli spogliatoi.

Nell’impianto che verrà inaugurato il 30 gennaio, questi non sono divisi in modo tradizionale; sono state concepite stanze singole dove chiunque non voglia spogliarsi in pubblico possa farlo, dove qualunque accompagnatore di disabili possa entrare senza problemi, dove persone di credo diverso possano trovare la necessaria privacy.

Inoltre nell’edificio sono previsti locali spogliatoio per donne e uomini che le persone omosessuali potranno scegliere di volta in volta in base alle proprie preferenze.

Infine sono state inserite stanze dedicate alle persone transgender che in analoghi locali non dedicati avevano sempre trovato molte difficoltà a farsi accettare, nonostante la Svezia sia uno dei paesi più attenti alle problematiche LBGT.

La Svezia ha un’antica reputazione di tolleranza e apertura nei confronti della diversità: già alcune scuole secondarie ad esempio sono dotate di un terzo tipo di spogliatoi per coloro che hanno problemi con la tradizionale divisione dei sessi. E recentemente il Paese ha riconosciuto la validità del pronome ‘hen’ che rappresenta un genere neutrale, un terzo ‘modo’ oltre a quello che in italiano indichiamo come ‘lui’ e ‘lei’.