Berlino apre sugli eurobond con Schauble. Bce: “Scudo anti-spread viola mandato”

Pubblicato il 28 Giugno 2012 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA
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Schauble e Monti (LaPresse)

BERLINO – Arriva a sorpresa, direttamente dalle colonne del  Wall Street Journal, il passo inaspettato della Germania sugli eurobond: uno spiraglio aperto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, forse un tentativo di ammorbidire le posizioni della cancelliera Angela Merkel. Forse un ennesimo ruggito di Berlino per imporre le sue condizioni.

L’unica condizione imposta da Berlino è che venga istituita un’autorità di controllo che vigili sui conti dei Paesi membri. Schauble ha detto che la Germania è disposta a mediare sulla questione degli eurobond, e cioè sulla mutualizzazione del debito sovrano dei paesi dell’eurozona, ma soltanto se ci sarà un supervisor europeo, uno zar Ue dei conti, a vigilare.  Nell’intervista, il ministro tedesco considera quindi che il prezzo da pagare alla Germania per accettare l’emissione di bond comuni è un ampio accordo in seno all’Eurozona per trasferire il controllo di bilancio alla Commissione europea.

La Germania ”potrebbe accettare alcune forme di mutualizzazione del debito non appena sia convinta dell’irreversibilità di un controllo europeo sui bilanci nazionali. Berlino è pronta dunque a misure di breve termine contro la crisi dell’euro. Schauble spiega che la Germania potrebbe voler muoversi prima del previsto per accettare una responsabilità condivisa del debito dell’eurozona e appoggerebbe misure a breve termine, per risolvere i problemi acuti di finanziamento di alcuni governi dell’area. ”Siamo pronti di andare fino al punto necessario per ottenere un appoggio ad un accordo durevole in Europa”.

Tutto questo però a una condizione: sotto il rigore, i Paesi membri rinuncino in qualche modo a parte delle propria sovranità in materia di controllo dei bilanci. “Berlino”, ha aggiunto Schauble, potrebbe dare via libera a una qualche “forma di mutualizzazione del debito non appena la Germania sarà pienamente convinta che il progresso verso l’attuazione di un sistema di controllo centralizzato delle politiche di bilancio nazionali sarà irreversibile”.

E ancora: ”Dobbiamo essere certi che una politica fiscale comune sia diventata irreversibile e ben coordinata. Non ci saranno titoli comuni garantiti senza una politica fiscale comune”. Schauble spiega che tutto ciò potrebbe verificarsi anche prima che l’indispensabile riforma dei Trattati sarà completata.

Il ministro tedesco inoltre apre allo scudo anti-spread proposto da Mario Monti, ma alle sue condizioni. Tra le misure possibili cita infatti acquisti diretti dei titoli di Stato attraverso i fondi di salvataggio europei Efsf e Esm, ma la Germania si oppone a ”recenti proposte” che vorrebbero ”interventi automatici” senza ”una formale richiesta da parte dei governi”.

Dalla Banca centrale europea Peter Praet, capo-economista Bce e membro del Comitato esecutivo della Banca centrale, sta sulla linea di Angela Merkel e si dice “molto scettico” del piano anti-spread proposto da Monti.

In un’intervista al Financial Times Deutschland, Praet dice che secondo il piano Monti, i fondi salva-Stati, prima l’Efsf e poi l’Esm, “garantirebbero una parte dei rischi assunti dalla Bce” nell’acquistare titoli di Stato di Paesi dell’Eurozona in difficoltà per conto dei Fondi stessi, il resto dei rischi, continua Praet, “finirebbero nel nostro bilancio. Nel quadro del programma Smp – continua Praet – abbiamo acquistato titoli di Stato dell’Eurozona per motivi di politica monetaria. Per il piano Monti non sussistono motivi legati alla politica monetaria e, quindi, ricadrebbe in un campo non coperto dal nostro mandato. In questo modo, infatti, ci sarebbero ingerenze reciproche, che non sono permesse, tra politica monetaria e politica di bilancio”.

La Francia di Hollande con l’Italia. ”Se avremo piu’ crescita, delle misure di medio termine” per la stabilità dell’euro ”e delle misure immediate per sostenere i Paesi che hanno fatto degli sforzi e non possono sopportare dei tassi di interesse troppo elevati, avremmo fatto un buon lavoro”. Il presidente francese François Hollande ha detto che Francia e Germania hanno trovato un accordo sulle misure per stimolare la crescita, ma non sugli aiuti a Italia e Spagna.  “Abbiamo trovato fortunatamente dei punti in comune sulla crescita – ha spiegato Hollande alla tv France2 – Angela Merkel si è mossa nella direzione che volevo”. “C’è anche un’intesa – ha aggiunto – sulla tassazione delle transazioni finanziarie, ma dobbiamo ancora trovarlo sulla stabilità. La discussione è in corso, è normale. Dobbiamo agire – dice ancora – in aiuto dei paesi che ne hanno bisogno: Spagna e Italia”.

 

ue a zig zag su eurobond e fondo calmiera spread