Islanda in crisi nel 2008: ex premier a processo

Pubblicato il 5 Marzo 2012 - 19:16 OLTRE 6 MESI FA

REYKJAVIK, 5 MAR – E' iniziato oggi a Reykjavik il processo che vede alla sbarra l'ex primo ministro islandese Geir Haarde, accusato di negligenza per la crisi finanziaria del 2008. Haarde, chiamato a rispondere delle sua azioni davanti a un tribunale speciale istituito nel 1905 ma finora mai utilizzato, e' il primo leader mondiale processato in relazione alla crisi economica. Se ritenuto colpevole, rischia fino a due anni di carcere.

''Respingo tutte le accuse – ha detto Haarde, 60 anni, davanti ai giudici all'apertura del processo -. Le ritengo infondate. Nessuno si rese conto in quel momento che c'era qualcosa di sospetto all'interno del sistema bancario, come invece e' emerso dopo. Ho fatto solo quello che pensavo fosse meglio per il Paese''. L'ex premier, leader del Partito dell'Indipendenza al potere dalla meta' del 2006 e fino ai primi mesi del 2009 quando fu costretto a dimettersi per l'opposizione dell'opinione pubblica e per gli effetti della recessione, nel settembre 2010 e' stato ritenuto dal Parlamento l'unico responsabile per il collasso delle banche nel Paese, compreso quello dell'istituto di credito online Icesave, che ha provocato una controversia diplomatica ed economica, ancora irrisolta, tra Reykjavik da una parte e Londra e L'Aia dall'altra.

Haarde, secondo una relazione di esperti, avrebbe soffocato nei primi mesi del 2008 le informazioni in base alle quali si delineava per il paese una grave crisi finanziaria. Che, puntuale, si presento' alla fine di quello stesso anno con l'implosione delle tre piu' grandi banche islandesi, dopo anni di espansione del debito, che detenevano un patrimonio complessivo pari al 923% del pil.

Oltre che di negligenza, l'ex premier e' accusato anche di non aver adottato misure adeguate per prepararsi a un imminente crollo finanziario e di non essere riuscito a mettere un freno alle banche, i cui bilanci sono cresciuti di circa nove volte l'economia dell'isola negli anni precedenti la crisi. Il processo dovrebbe durare fino a meta' marzo. La corte poi potrebbe aver bisogno dalle quattro alle sei settimane per emettere il proprio verdetto. Dopo il collasso, l'Islanda, che conta circa 320.000 abitanti, e' stata costretta a prendere in prestito circa 10 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale e da altri finanziatori.