Misure per la crescita, la Ue dà 3 giorni di tempo all’Italia

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Era arrivato sabato sera a Bruxelles, mostrandosi sicuro di poter convincere i partner – Francia e Germania in prima linea – sulla solidità dell’Italia e l’adeguatezza della strategia intrapresa. Ma non sembra aver centrato l’obiettivo. Silvio Berlusconi è tornato domenica sera a Roma con un ”ultimatum” : entro mercoledì, data ultima che i 27 si sono dati per il piano anti crisi dell’euro e sulla Grecia, l’Italia dovrà rassicurare i partner, e soprattutto i mercati, sulla sua capacità di tenere fede agli impegni già presi, in termini di rigore dei conti, ma anche nel saper mettere in campo misure in grado di rilanciare la crescita. Anche attraverso quelle riforme strutturali – mercato del lavoro e pensioni, ma anche giustizia e privatizzazioni – sul quale il premier rischia di veder aprire anche un fronte interno nella sua maggioranza già in difficile equilibrio.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel – forti anche della ritrovata sintonia, grazie ad un avvicinamento sul fondo salva-stati – non hanno fatto sconti. Così come i vertici della commissione Europea, il presidente del Consiglio Herman Van Rompuy e quello della commissione, Jose Manuel Barroso: tutti hanno voluto vedere il premier italiano prima dell’inizio dei lavori del Consiglio Europeo di domenica. E di buon mattino il Cavaliere ha risposto alla ‘convocazione’ che si è tradotta in una sorta di ‘ultimatum’: ”Entro mercoledì”, data della seconda e ultima tappa del Consiglio, ”l’Italia dovrà dare le risposte” e ”rassicurazioni” ha ammonito Van Rompuy chiamando Roma ad un lavoro, nelle prossime ore, da ”fare insieme, a braccetto”. Gli ”chiediamo uno sforzo che sembra pronta a compiere”, ha aggiunto il presidente del Consiglio Ue. E la Merkel che dice di ”aver fiducia in Berlusconi” stigmatizza che la ”fiducia ha bisogno di prospettive chiare”: l’Italia ”ha una forza economica notevole, ma ha un debito pubblico molto elevato che deve essere ridotto in modo credibile”, ha detto la cancelliera tedesca colta in un eloquente ‘siparietto’ con Sarkozy durante la conferenza stampa congiunta franco-tedesca: ‘Berlusconi vi ha rassicurato?’ gli chiedono i cronisti mentre i due leader si guardano ridendo.

”Io e la cancelliera Merkel abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreu per ricordargli le responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere”, spiega poi il presidente francese: ”Siamo fiduciosi che l’insieme delle istituzioni politiche ed economiche italiane dimostrino senso di responsabilità”, si limita ad aggiungere. E mentre tra i corridoi del Justius Lipsius, sede del Consiglio Europeo di Bruxelles, fonti europee parlano di ”un problema Berlusconi”, Van Rompuy ribadisce – nella conferenza finale del vertice – che ”all’Italia” che ”non può essere paragonata ad altri paesi”, ”abbiamo ricordato che è importante fare tutto il necessario per mostrare senso di responsabilità, prendendo provvedimenti sia sul fronte del debito che su quello della crescita”.

Ed al coro di richieste di ”rassicurazioni” e misure si aggiunge anche il presidente del Parlamento Ue Jerzy Buzek che chiede a Roma di ”andare avanti con le riforme e l’austerita”’. In un vertice interlocutorio, ‘ponte’ tra le riunioni Ecofin e Eurogruppo di sabato e venerdì e la nuova riunione del Consiglio Europeo di mercoledì prossimo, Van Rompuy ha illustrato le conclusioni dei lavori: il rigore di bilancio e ”le riforme strutturali” sono di cruciale importanza” e gli stati membri devono rispettare pienamente le raccomandazioni di Bruxelles. E mentre nasce la figura di Mister Euro che presiederà due summit all’anno dell’Eurozona (per il momento sarà Van Rompuy, in attesa che i leader ne eleggano uno), i riflettori si puntano sui prossimi giorni.

Per mercoledì l’obiettivo dei leader Ue è quello di raggiungere almeno un accordo sulla Grecia che renda sostenibile per Atene l’onere sul debito e avviare un piano di riforme per l’Italia in modo che non diventi il prossimo obiettivo della speculazione (sul tavolo anche il rafforzamento patrimoniale delle banche europee, il miglioramento della governance di eurolandia e il rafforzamento del fondo Salva-stati). Un appuntamento al quale Berlusconi non potrà mancare – è il diktat arrivato dal summit – senza portare fatti e rassicurazioni.