Beppe Grillo: “Ballottaggi? Chi vuole porti i crisantemi alla vecchia politica. Noi pronti per governare”

Pubblicato il 19 Maggio 2011 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA

Beppe Grillo (foto LaPresse)

ROMA – I numeri delle elezioni amministrative lo hanno reso l’uomo del momento. Beppe Grillo, però, tra un lapsus su Pisapia e una battuta, continua a ripetere: “Noi non ci schieriamo, destra e sinistra sono uguali, hanno lo stesso programma”. Eppure, almeno a leggere su Facebook i gruppi dei militanti, chi ha votato cinque stelle al primo turno sembra decisamente preferire il meno peggio, cioè, il centrosinistra ai ballottaggi. Soprattutto se il meno peggio è a Milano, si chiama Giuliano Pisapia, ed è l’alternativa a Letizia Moratti. Qualcosa di nuovo, però, nel Grillo-pensiero c’è. Una consapevolezza e un’ambizione: quella di provare a governare. Roba che sembrava lontanissima dagli scenari del Cinque Stelle prima del voto amministrativo.

In una lunga intervista al Fatto Quotidiano, firmata da Ferruccio Sansa, Grillo spiega la sua posizione sui ballottaggi. “Basta discorsi su apparentamenti, percentuali, poltrone. Al ballottaggio i nostri elettori possono fare quello che vogliono: restare a casa oppure portare crisantemi al capezzale della politica”. Grillo, però, dopo l’ultimo risultato elettorale, si sente pronto per il grande salto, quello da movimento di contestazione a forza di governo: “Finora ci siamo concentrati sulle proposte concrete, adesso dovremo anche trovare un’identità politica. Ideale. E saremo pronti per il prossimo passo: governare”.

I fatti dicono che ora, a differenza di qualche tempo fa, i grillini sono ricercatissimi da quei politici “tradizionali” che fino a qualche settimana fa li bollavano, con una punta di disprezzo, come rappresentanti dell’antipolitica: “Non possono più fare finta di niente – spiega Grillo – la rivoluzione è cominciata, ci sono grandi comuni dove siamo al 15%. Siamo come la peste nera nel Medioevo: tutti negavano che ci fosse, mettevano gli “infetti” in quarantena, ma il contagio non si fermava. Intanto ci copiano i programmi. Noi siamo contenti, ma, belin, ci vuole anche un po’ di correttezza. Invece ripetono le nostre parole d’ordine. E quando vincono se ne dimenticano”.

Il comico respinge quindi l’accusa di essere uno che toglie voti (a volte decisivi, vedi Bresso in Piemonte, alla sinistra): “Sono stufo di questa storia. Guardi che noi di voti e di consenso ne prendiamo tanti anche da gente che voterebbe Lega”. Secondo Beppe Grillo il Movimento Cinque Stelle ricorda “la Lega prima maniera, quando Bossi andava nelle piazze piene di gente e urlava che Berlusconi era mafioso, che la politica romana era ladrona. Era molto più duro del Pd. Girava in canottiera e a riascoltarlo oggi sembra quasi uno statista. Ma poi si è perso per strada, con i compromessi, le poltrone, i soldi. Ha tradito gli elettori e i risparmiatori, che erano la sua forza, e ha cominciato ad andare dietro ai posti nei consigli comunali, nelle fondazioni, nelle banche. E poi adesso ci sono anche due Bossi: quel ragazzo, Renzo, mi fa quasi tenerezza. Avevamo già due Letta, due Craxi, come le figurine doppie che non ti servono a niente e devi cambiare”.

La sfida, per Grillo, è ora quella di amministrare i comuni: “Noi chiediamo due cose: che i candidati abbiano il certificato penale pulito e che abitino dove si candidano. È già una rivoluzione. Qualcuno lo perderemo per strada, entrerà anche qualche furbo. Ma stiamo attenti a chi si imbarca con noi, perché adesso tutti vogliono salire sul carro. Vedo gente che fa tripli salti mortali”. Per evitare rischi e tentazioni, ripete Grillo, è necessario “togliere i soldi dalla politica. Addio a paghe stratosferiche, bonus, viaggi gratis, doppi e tripli incarichi. La politica si fa per passione. E poi c’è il rapporto tra gli eletti e gli elettori: noi non lasciamo soli i nostri rappresentanti. Ma li teniamo anche sotto controllo: ogni sei mesi si ripresenteranno a chi li ha votati per farsi dare un voto. Una lettera di dimissioni in bianco, nessuno ha il posto garantito. Ancora: nei comuni vorremmo organizzare assemblee, anche su internet, per lasciare decidere ai cittadini le voci di spesa”.

“Ma è possibile che gli unici bravi siate voi?” chiede pungente Sansa.   “Noi lo sappiamo benissimo – è la replica del comico –  siamo all’inizio, all’asilo della vera politica. Ma con questa concorrenza arriveremo presto all’università”. Non un passo da poco, ma Grillo è sicuro: “Noi lo faremo. Con umiltà. Tanto per cominciare sta nascendo una nuova classe dirigente. Vera, noi siamo il neorealismo della politica: abbiamo tolto gli attori di professione, per mettere sul palco gente comune. Ma attenzione, non gente qualunque: ci sono professori, architetti, medici, manager. Andate a vedere il lavoro che fanno i nostri consiglieri in Regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna”. Per Grillo, insomma, la vera anima del Movimento Cinque Stelle “è la grande sfida: dopo i programmi, che sono la base, adesso dobbiamo trovarci un’identità politica e ideale. Ma ce la faremo, tutti insieme. E allora faremo il prossimo passo: governare”.