Berlusconi ammira Beppe Grillo, ma nel suo programma c’è l’esproprio di Mediaset

Pubblicato il 24 Maggio 2012 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sembra che Silvio Berlusconi sia affascinato dalla “narrazione” (come si dice ora) di Beppe Grillo. Oratoria, linguaggio diretto, padronanza del web…Un modello da imitare per il centrodestra. Non deve aver letto Berlusconi, però, il programma di governo del Movimento 5 Stelle: al punto 3 del capitolo “Informazione” è messa all’ordine del giorno la sottrazione a Mediaset di tutte le tv. “Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima al 10%”.

Fosse applicato alla lettera questo programma sarebbe la fine dell’impero mediatico del tycoon nazionale. Continuiamo a leggere le intenzioni in materia di audiovisivi e comunicazione del movimento attualmente sulla cresta dell’onda. “Le frequenze televisive saranno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni”; “Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive”.

Ce ne è anche per la Rai (Santoro ha proposto Grillo come suo presidente), ovviamente, con il suo ridimensionamento a canale pubblico unico “senza pubblicità, informativo e culturale, indipendente dai partiti”. Ma questa è un’altra storia e non riguarda solo Berlusconi.