Berlusconi elogia il picconatore Cossiga: “La Costituzione non è un dogma”

Pubblicato il 12 Ottobre 2010 - 21:40 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Legge Gianni Letta, ma le parole sono di Silvio Berlusconi: “La Costituzione non è un dogma”. Il presidente del Consiglio  torna ad auspicare un ”ammodernamento” dello Stato. ”Cossiga non riteneva un dogma la Costituzione, ma una carta che riconosce essa stessa la possibilità di adattare ai tempi le istituzioni, lasciandone intatti i principi ispiratori”, scrive Berlusconi nel messaggio per la commemorazione di Francesco Cossiga.

”Un insegnamento – aggiunge – che abbiamo fatto nostro. Un messaggio riformatore che tuttavia si scontra con la realtà di una maggioranza in cui le polemiche non accennano a diminuire”. Tutto ciò succede mentre Luca Cordero di Montezemolo tramite la sua fondazione, critica la politica di Giulio Tremonti.

Il Cavaliere si allontanerà dai ‘palazzi’ della politica per rifugiarsi nell’amata villa La Certosa, dove resterà fino al fine settimana, per riposare e fare la fisioterapia alla mano operata lunedì. Difficilmente però riuscirà a staccare completamente. Il rapporto con Gianfranco Fini e le sue truppe resta molto teso. Il presidente della Camera non perde occasione per pungolarlo. Le sue parole sul rischio di crisi sullo spinoso tema dalla giustizia, ma anche la richiesta di fissare un iter per al riforma della legge elettorale (argomento particolarmente inviso ai berlusconiani) dando priorità a Montecitorio, non devono essere piaciute per nulla a Berlusconi.

Per non parlare delle affermazioni di Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, che non solo anticipa il no dei futuristi all’ipotesi del voto in caso di crisi, ma ventila la candidatura di Luca Cordero di Montezemolo alla leadership del ”vero centrodestra”, composto da Udc, Fli e Mpa. Il premier conferma la linea della cautela, dando ordine ai suoi di non polemizzare direttamente con l’ex leader di An. ”Ci ha detto chiaramente che dobbiamo ignorare le sue provocazioni”, spiega un dirigente del Pdl.

E in effetti, a parte Fabrizio Cicchitto che lo invita a rispettare il programma elettorale (riforma della giustizia inclusa) e Osvaldo Napoli che lo punzecchia per aver stravolto le priorita’ del governo, nessuno attacca Fini. Meglio seguire la via del dialogo, spiega il portavoce Paolo Bonaiuti. Non a caso, nonostante le polemiche sul Copasir, i capigruppo del Pdl confermano l’intesa con i finiani sulle presidenze di commissione. Certo restano i dubbi del premier su quello che in passato ha definito un ”accerchiamento” contro il governo.