Berlusconi: “Il no caccia via la Fiat dall’Italia”. Camusso: “Se ne vada lui”

Pubblicato il 12 Gennaio 2011 - 17:11 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Berlusconi ha commentato il caso Mirafiori schierandosi di fatto con Marchionne: “Se a Mirafiori votano no, la Fiat ha buone ragioni per andarsene dall’Italia”. Il presidente del Consiglio ha dato quindi sostanziale e formale ragione all’ad Fiat, un parere e un’opinione, quella del capo del governo, fortemente condivisa in Italia ma pur sempre un intervento esterno alla vigilia del referendum in fabbrica.

La segretaria della Cgil Susanna Camusso ha replicato al presidente del Consiglio: “Sembra che faccia a gara con Marchionne a chi fa più danno al paese. Se questa è la sua idea di paese, è meglio che se ne vada”. Il botta e risposta arriva nel giorno in cui la tensione davanti ai cancelli di Mirafiori è cresciuta, facendo diventare il referendum di fatto un caso politico: oggi alcuni sindacalisti e operai hanno contestato il segretario di Sel, Nichi Vendola, arrivato per solidarizzare con i lavoratori Fiat.

Contro il premier anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che ha giudicato le parole di Berlusconi “vergognose”. ‘Berlusconi –  ha detto Bersani – non se ne accorge perché è un miliardario ma noi paghiamo a lui uno stipendio che gli sembrerà misero per occuparsi dell’Italia e fare gli interessi del Paese e non per fare andare via le aziende”.