Biotestamento, Marino: “Sì alle regole, ma la legge attuale è ipocrita e lontana dalla realtà”

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA

Ignazio Marino

ROMA – Una legge sul testamento biologico ”è necessaria” per non lasciare i medici a compiere scelte ”in solitudine e senza documentare nulla per non rischiare di essere accusati di omicidio volontario”. Ma, per Ignazio Marino, serve ”una legge semplice” e non un testo ”contro il buon senso” come quello proposto ”dalla destra”.

In un intervento sul Corriere della Sera, il chirurgo, esponente del Pd e presidente della commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, spiega che una buona legge dovrebbe rispondere a ”tre principi fondamentali”: le indicazioni scritte ”nel pieno possesso delle facoltà ” devono essere ”assolutamente vincolanti”.

Poi è ”fondamentale l’indicazione del fiduciario” che prenda le decisioni ”al mio posto ascoltando le indicazioni del medico ma rispettando la mia dignità e le mie indicazioni”.

Infine ”il ruolo del medico e degli infermieri” che se agissero in piena autonomia rischierebbero di ”agire contro la volontà del malato, contravvenendo così anche al loro codice etico”.

Il ddl della maggioranza ”è esattamente contrario a questi tre principi”, ed è ”una legge voluta da una politica ipocrita, lontana dalla realtà” e che otterrà ”il peggiore dei risultati ovvero che sulle scelte che riguardano le fasi terminali della vita si finirà a discutere, e a decidere, in tribunale”.