Buttiglione al Fatto: “Tangenti per gli Airbus all’esercito”

Pubblicato il 5 Febbraio 2012 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA  – Rocco Buttiglione, le cui parole sono state riprese da Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano, lancia un sospetto a proposito degli Airbus che dovevano essere adibiti a trasporto militare: “Ho avuto impressione che intorno a quell’affare ci fosse un enorme giro di tangenti, io ne fui testimone, e così scrissi una lettera al presidente del Consiglio”.

Buttiglione, che all’epoca dello stanziamento (25 miliardi di lire, era il 2001) era ministro nel governo Berlusconi, ricorda quei giorni:  “Una persona notoriamente vicina al governo francese, quando cominciai il mio mandato (e dunque a metà 2001, ndr), aveva iniziato un discorso non proprio impeccabile. Mi faceva intuire che fossero pronte cospicue offerte in denaro se avessimo sostenuto il consorzio per l’Airbus. A quel punto, interruppi il discorso. Ritenni mio dovere avvertire Berlusconi. In quei giorni circolavano voci sui modi poco trasparenti per coinvolgere nel progetto gli altri paesi europei. Ho avuto impressione che intorno a questa commessa ci fosse un enorme giro di tangenti. Quell’affare poteva compromettere i nostri rapporti diplomatici con alcuni alleati europei”

Carlo Tecce scrive che parte della vicenda era già stata ricostruita da Antonio Martino (all’epoca ministro della Difesa) in un libro successivo: “Divento ministro l’11 maggio, il generale Rolando Mosca Moschini mi dice che l’indomani dovevo siglare l’accordo. Non sapevo di cosa si parlasse, e chiesi chiarimenti agli ufficiali che se ne occupavano”. Martino convoca Di Paola (e un generale): “Mi spiegano che si tratta di un aereo particolare per il trasporto, un prodotto di un progetto europeo. Domando: ‘Ci serve?’. Le loro risposte non mi paiono convincenti”. Non si fida, il ministro, e respinge le pressioni. Chiama il capo di Stato maggiore per l’Aeronautica, Sandro Ferraguti: “Generale, qui dentro siamo soli, mi spieghi se l’apparecchio è utile per le nostre esigenze”. Ferraguti è sincero: “Ministro, se me lo regalassero, non saprei cosa farne”.

Giampaolo Di Paola (oggi ministro della Difesa, all’epoca responsabile armamenti, si recò al Salone dell’Aeronautica di Parigi dove, secondo il racconto di Tecce, avrebbe “rassicurato” gli alleati sulla mancata firma (e dunque sul ritardo del finanziamento) da parte del governo italiano. Per supportare la sua tesi, Tecce riprende un lancio dell’Ansa dell’epoca: “Non c’è alcun mistero dietro la mancata firma del governo – riporta l’archivio Ansa – al memorandum di intesa sul nuovo aereo di trasporto militare realizzato da Airbus. Si sapeva che non si sarebbe firmato ora, ma spero che prima possibile, entro settembre, arrivi la firma. Speriamo sia una questione di settimane e non di mesi”

Infine, racconta Tecce, Martino avrebbe indicato l’onestà di Buttiglione in un Consiglio dei Ministri.