Bronzi di Riace: Galan vuole spostarli, la Calabria si ribella

Pubblicato il 25 Marzo 2011 - 19:45 OLTRE 6 MESI FA

I Bronzi di Riace

REGGIO CALABRIA – I Bronzi di Riace non si toccano. La Calabria insorge alle parole del neoministro della Cultura, Giancarlo Galan, che intervistato da alcuni quotidiani si lascia andare ad una considerazione sui due guerrieri paventando l’intenzione di trasferirli altrove.

Parole che in Calabria, ma non solo, non passano inosservate e riaccendono il fuoco delle polemiche, mai sopite quando si parla di trasferire i Bronzi, assurti a simbolo della regione, in altre parti d’Italia.

”I Bronzi di Riace – dice Galan al Sole 24 Ore – sono stati trovati nei mari della Calabria ma solo per questo devono rimanere in quella zona? E’ una vera operazione culturale quella di tenerli nel museo di Reggio?”.

Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, non intende fare polemiche. ”Credo che quello di Galan sia un passaggio di un discorso che voleva essere una riflessione”, dice. In ogni caso ribadisce che non appena avrà occasione di incontrare il ministro gli spiegherà ”perché i Bronzi di Riace resteranno in Calabria”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alla cultura Mario Caligiuri, che ricorda come la Calabria ”sia la culla della Magna Grecia” di cui le statue sono ”un’altissima testimonianza”.

Un concetto ripreso dal sindaco di Reggio, Giuseppe Raffa, che definisce i Bronzi ”l’emblema visibile e maestoso di una civiltà che si è irradiata partendo dai territori Meridionali, di cui siamo naturali eredi”.

Il no allo spostamento, arriva anche da fuori regione. E’ il leader di Api, Francesco Rutelli, a dire che i Bronzi ”sono patrimonio e opportunità insostituibile per la cultura e il turismo in Calabria”.

Contro le parole del ministro, si schierano anche il Pdci ed il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, mentre la deputata Pdl Lella Golfo, prova a ridurre la portata della polemica, sostenendo di non credere che Galan abbia ”obiettato l’evidenza che i Bronzi sono parte integrante del patrimonio calabrese”.

L’unica voce fuori dal coro è quella Giuseppe Braghò, uno studioso autore di ricerche sulla scomparsa di reperti che sarebbero appartenuti alle statue, che invece concorda col ministro.

Contrari allo spostamento anche i tecnici. Per la soprintendente ai beni archeologici, direttrice del Museo archeologico di Reggio, sede dei Bronzi, l’impegno deve essere finalizzato a ”finire il museo presto e bene e a valorizzare le statue dove stanno” riferendosi ai lavori di ristrutturazione del Museo che dovrebbe concludersi entro pochi mesi. In questo periodo le statue, trovate nello Ionio al largo di Riace nel 1972 dal sub Stefano Mariottini, sono state ospitate in un spazio allestito nella sede del Consiglio regionale dove sono state sottoposte ad un profondo restauro.

Ed a confermare l’interesse anche in Calabria per le statue, ci sono i dati dei visitatori della ”clinica dei Bronzi”: oltre centomila persone in poco piu’ di un anno. Un vero e proprio boom.

I Bronzi interamente risanati sono pronti a tornare nel Museo archeologico. E lo faranno dotati di un dispositivo antisismico di nuova concezione, realizzato dall’Enea, che li tutelerà anche dal terremoto di maggiore intensità. Per loro è stata anche allestita una nuova sala climatizzata per preservarli dal rischio della corrosione. Un motivo in più, dicono i tecnici, per lasciarli al loro posto.