Calabria. Medici non qualificati assegnati al 118

Pubblicato il 4 Maggio 2012 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA – Medici trasferiti nel 1995 in via provvisoria e temporanea in sedi in cui ancora oggi prestano servizio ed alcuni assegnati al servizio 118 ma senza che avessero la qualifica per poter svolgere il delicato incarico di primo soccorso. Sono le principali irregolarita' riscontrate dalla guardia di finanza di Palmi nel corso di un'indagine, chiamata ''by pass'', che ha portato alla scoperta di un danno erariale per oltre 32 milioni di euro e la segnalazione alla Corte dei conti della Calabria di 34 tra amministratori e dirigenti delle ex Aziende sanitarie di Reggio Calabria e Palmi.

Le indagini sono cominciate partendo partendo dalla prima ondata di trasferimenti avvenuta nel 1995 e generata dalla riorganizzazione del servizio di guardia medica, che aveva portato alla chiusura di numerose postazioni. E' stato accertato pero' che i trasferimenti, benche' temporanei e provvisori, si sono protratti sino ad oggi. Cio', secondo l'accusa, eludendo anche la normativa sul blocco delle assunzioni.

Il danno, per le casse dell'Erario, secondo le indagini, e' stato doppio: sono stati calcolati, infatti, sia gli stipendi indebitamente percepiti che le maggiorazioni di salario e di benefit vari dovuti alla nuova forma di incarico. I trasferimenti, ammessi per legge solo in casi limitati e per periodi temporali predefiniti, infatti, sono diventati praticamente permanenti, causando l'ingresso di nuovi medici per coprire il servizio di assistenza continuativa e moltiplicando di fatto le spese, tenuto conto che le Aziende sanitarie pagavano sia i medici trasferiti sia i nuovi assunti.

Complessivamente sono state individuate 420 ''disposizioni di utilizzo'', atti, cioe', che disponevano il trasferimento dei medici, formulate da diversi soggetti, tra funzionari e amministratori pubblici delle due Aziende. I particolari dell'indagine sono stati illustrati dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi De Zorzi e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, col. Paolo Di Gesu'.

Le contestazioni, allo stato, non riguardano i medici ma solo i vertici amministrativi e gestionali delle Asp interessate. Il rapporto della guardia di finanza, ha spiegato il col. Di Gesu', sara' posta all'attenzione delle Procure della Repubblica di Palmi e Reggio Calabria con l'ipotesi di reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato.

''E' emerso – ha detto Cristina Astraldi De Zorzi – che i trasferimenti, benche' temporanei e provvisori, si sono protratti, per quanti non si siano dimessi o siano nel frattempo deceduti, fino ad oggi''. Le indagini hanno permesso inoltre di verificare che molti dei sanitari trasferiti dalle Guardie mediche, svolgevano attivita' ospedaliera ''in assenza del requisito della specializzazione''.