Caso Ablyazov, Berlusconi: “Angelino Alfano non si tocca. Né lui né il governo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2013 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA
Caso Ablyazov, Berlusconi: "Angelino Alfano non si tocca. Nè lui né il governo"

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Caso Ablyazov, “Angelino Alfano non si tocca. Nè lui né il governo”: a blindare il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio è Silvio Berlusconi. In un colloquio con Francesco Verderami, del Corriere della Sera, il presidente del Pdl scende in campo per difendere il suo Alfano e il governo Letta, in bilico dopo il caso dell’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. E sembra quasi confermare le ipotesi fatte nei giorni scorsi da chi vedeva la vicenda come montata ad arte per far cadere l’esecutivo.

“Non vedo nulla che possa mettere in discussione la stabilità, nulla che possa provocare una crisi. Con tutti i problemi che ha il Paese, con i segnali negativi che giungono dall’economia... L’aumento del debito pubblico, i dati sulla disoccupazione, il problema del credito alle imprese, del costo del lavoro… E qualche irresponsabile pensa davvero di far saltare Alfano per far saltare il governo? Non scherziamo”.

Dopo un silenzio che aveva fatto persino dubitare alcuni della sua volontà di salvare Alfano, Berlusconi è netto:

“Giudico assurde queste mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni, che impegnano il Parlamento e fanno perdere tempo in un momento così difficile e preoccupante. Questa indegna gazzarra, in una fase tanto drammatica per il Paese, si commenta da sé”.

Il parere del fondatore del Pdl sulla vicenda non è comunque positivo, una vicenda “scabrosa”, la definisce al Corriere della Sera, ma che

“non può essere da ostacolo alla durata del governo. Mi sembra davvero che si stia dando alla questione una rilevanza esagerata. Non c’è, non ci può essere, alcuna minaccia di alcun tipo. A meno che qualcuno non pensi a gesti sconsiderati di cui si assumerebbe la responsabilità davanti agli italiani”.

Per Berlusconi la colpa, semmai, è della burocrazia che “ha deciso di voler far da sola, muovendosi in piena autonomia e con l’avallo di quattro magistrati”. E qui, naturalmente, la stoccata: “O i giudici sono bravi solo quando si occupano di Berlusconi?”.

Berlusoni smentisce anche i suoi rapporti con il presidente-dittatore del Kazakistan, Nursultan Nazarbaev: 

“Con questo Nazarbayev io non ho nessun rapporto di amicizia, figurarsi di intimità. Sono stato ad Astana una sola volta, di ritorno da un vertice del G8. E non sono l’unico tra i capi di Stato e di governo dell’Occidente ad averlo incontrato”.

A riguardo il giorno della pubblicazione dell’articolo del Corriere della Sera è arrivata una nota ufficiale di Palazzo Grazioli in cui si rettifica:

“Nel colloquio con il ‘Corriere della Sera’ di stamani si riporta erroneamente che il presidente Berlusconi è stato in Kazakhstan una sola volta. Per l’esattezza invece, come il presidente Berlusconi aveva già detto al ‘Corriere’, gli incontri nella capitale del Kazakhstan Astana furono due. Il primo, di passaggio, al rientro da un vertice del G8 in Giappone, con una sosta notturna di tre ore. Il secondo per un vertice dell’OCSE nel 2010″.

Riguardo al caso Ablyazov e alle implicazioni sul governo, comunque, Berlusconi è fermo su un punto: fiducia e stima per Alfano. Nonostante quello che agli occhi di qualcuno può sembrare un sovraccarico di impegni (ministro dell’Interno, vicepresidente del Consiglio, segretario del Pdl). “Alfano fa bene tutto. E sono certo che continuerà a far bene tutto. Alfano non si tocca”.