Caso Cosentino, avvocati contro Procura: “Non lo fanno parlare”

Pubblicato il 10 Novembre 2009 - 10:04 OLTRE 6 MESI FA

Nicola Cosentino

Il  sottosegretario all’Economia e coordinatore del Pdl in Campania, Nicola Cosentino reagisce con asprezza alla richiesta di custodia cautelare firmata dal Gip di Napoli. L’ipotesi di reato è quella di concorso esterno in associazione camorristica. Cosentino, a caldo, ha parlato di «macelleria mediatica» precisando, in seguito, di «voler leggere le carte e riflettere per capire da cosa mi devo difendere».

In ballo, prima di tutto c’è la candidatura del sottosegretario alla presidenza della Regione Campania. In ogni caso, come da prassi, la richiesta del gip, prima di diventare eventualmente esecutiva, deve essere esaminata dalla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera.

Il parlamentare sarebbe indagato per presunti contatti con il clan camorristico dei Casalesi nell’ambito di un procedimento scaturito dalle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia. I legali di Cosentino, Stefano Montone e Agostino De Caro,  protestano vivacemente: «Da mesi chiediamo invano che il nostro assistito sia interrogato» spiegano in un documento indirizzato alla Procura e pubblicato dal quotidiano Il Riformista.

Le prime richieste di deposizione spontanea di Cosentino, secondo gli avvocati, risalgono ad ottobre 2008, subito dopo la pubblicazione, da parte del settimanale L’Espresso, delle accuse dei pentiti». Il sottosegretario, però, ad un anno di distanza dalla sua richiesta,  non è stato ancora ascoltato dalla Procura.