Comunali: da Cdm ok a doppia preferenza. Carfagna: “E’ la rivoluzione delle donne”

Pubblicato il 7 Aprile 2011 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Via libera in Consiglio dei ministri al disegno di legge presentato dal ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, che introduce la cosiddetta “doppia preferenza di genere” per le Comunali. Con il disegno di legge si potranno esprimere due preferenze nel caso si decida di votare una donna oltre che un uomo, o viceversa. Il testo prevede inoltre l’obbligo di riservare il 33% dei posti in lista alle donne.

“Con il voto di oggi diamo il via ad una rivoluzione per le donne – ha detto il ministro Mara Carfagna – consentiremo a molte di loro di avvicinarsi alla politica, a partire da quelle amministrazioni, i Comuni, più vicine ai cittadini”.

“Si tratta – spiega il ministro – di un’assoluta novità in materia di pari opportunità nell’accesso agli organi elettivi delle amministrazioni locali. Ogni elettore potrà infatti esprimere due preferenze, e non solo una, purchè la seconda sia per una persona di genere diverso. La libertà di voto dell’elettore resta quindi invariata e viene, anzi, ampliata di un’opportunità, aggiuntiva e facoltativa: non si prevede, infatti, una ‘quota’ di genere, frutto di un automatismo. Si tratta, piuttosto, di una norma antidiscriminatoria volta a realizzare un principio di parità formalmente sancito, ma non adeguatamente compiuto”.

“Se il riequilibrio tra uomini e donne verrà raggiunto – aggiunge Mara Carfagna – ciò sarà frutto non di una imposizione normativa, ma di una scelta degli elettori. La norma, infatti, si inserisce pienamente e coerentemente all’interno dell’ordinamento costituzionale, comunitario ed internazionale. Una legge giusta, equilibrata, saggia, che sono certa sarà condivisa anche dai colleghi dell’opposizione, che avevano presentato proposte analoghe, una su tutte quella della senatrice Anna Maria Carloni. Sono sicura che, come spesso è accaduto quando abbiamo affrontato temi importanti come lo è la partecipazione delle donne in politica, il Parlamento saprà trovare un’ampia convergenza” conclude.