Crisi Governo, Draghi tende la mano: “Pronti a ricostruire il patto?”. M5S e Lega rifiutano, per ora…

Le parole del premier: "L'unica strada se vogliamo ancora rimanere insieme è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità".

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2022 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA
Crisi di governo, Draghi: "L'unica strada per restare insieme è ricostruire il patto"

Crisi di governo, Draghi: “L’unica strada per restare insieme è ricostruire il patto” (foto Ansa)

“Le comunicazioni di oggi mi permettono di spiegare le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta”. Sono queste le parole con le quali il presidente del Consiglio Mario Draghi ha aperto il suo discorso nelle comunicazioni al Senato per il voto di fiducia dopo l’astensione del M5s sul Dl Aiuti della scorsa settimana.

Le parole del premier

Draghi rivendica i risultati del suo governo: Le “riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti oltre alla corposa agenda delle semplificazioni sono un passo essenziale per l’Italia. Ad oggi tutti gli obiettivi del Pnrr sono stati raggiunti”.

Poi il nodo: “Non votare la fiducia di un governo di cui si fa parte è un gesto politico evidente. Non è possibile ignorarlo, non è possibile contenerlo perché vuol dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi e ultimatum. L’unica strada se vogliamo ancora rimanere insieme è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazioni di questi giorni è senza precedenti e impossibile da ignorare”.

L’appello ai partiti

“All’Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti siete pronti a ricostruire questo patto? Siamo qui in quest’Aula solo perché  gli italiani lo hanno chiesto. E’ una risposta che dovete dare a tutti gli italiani”.

Il voto

Dopo le parole di Draghi seguirà il dibattito poi, intorno alle 19.30, il voto. Domani si andrà alla Camera. Non sono i numeri il problema. Il problema sarà capire cosa deciderà di fare il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e cosa decideranno di rispondere alle domande di Draghi i vari leader che oggi compongono la maggioranza. 

Un segnale? Lega e M5s non hanno applaudito il premier. Resta da capire però cosa faranno poi al momento del voto.