Di Pietro: gli insulti a Schifani sono la reazione degli onesti

Pubblicato il 5 Settembre 2010 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Di Pietro

Non contestatori ma ”difensori della legalita’, resistenti”. Cosi’, il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un’intervista alla Repubblica, definisce i manifestanti che ieri, alla festa del Pd a Torino, hanno impedito di parlare al presidente del Senato, Renato Schifani. ”Abbiamo a che fare – dice Di Pietro – con una classe politica lontana dal popolo che se la prende con chi interpreta la voce del popolo”. Quanto alle dichiarazioni di condanna dell’accaduto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Di Pietro aggiunge che ”il Presidente, messo nei suoi panni ha il dovere, oltre che il diritto di difendere il ruolo della seconda carica dello Stato. C’e’ una nobile preoccupazione dietro le sue parole. Ma non e’ una buona ragione per zittire il popolo”.

L’ex pm torna poi sulla questione delle alleanze, dicendosi favorevole alla proposta di Bersani. ”Ora pero’ c’e’ da fare il contenuto – prosegue – il Pd deve decidersi o sta di qua o sta di la’, con i Fini e i Casini”. Per Di Pietro, ”l’obiettivo e’ quello di un governo che duri il battito d’ali di una farfalla. Per una maggioranza simile bisogna avvicinarsi anche a quei finiani che hanno rotto e hanno segnalato il problema della legalità.

Poi, una volta sfiduciato Berlusconi, ognuno per la sua strada”. Il clima di questi giorni, per l’ex magistrato, e’ simile a quello degli albori di Mani pulite, con migliaia di persone che ”si sono rotte di sentirsi prese in giro”. E sulle parole di Fassino che ha definito ‘squadristi’ i contestatori di Torino, Di Pietro commenta: ”Parlava al suo popolo e se l’ha definito cosi’ vuol dire che questi dirigenti non riconoscono piu’ neanche i propri elettori”.

Proprio parlando dei contestatori di Schifani, invece, il Democratico Piero Fassino dice in un’intervista alla Stampa: “I contestatori del presidente del Senato, Renato Schifani alla festa del Pd di Torino fanno un favore a Berlusconi. Quei trenta o quaranta che hanno cercato di impedire a Schifani di parlare sono gli stessi che hanno fatto perdere al centrosinistra le elezioni regionali in Piemonte, perchè a spingersi troppo a sinistra si diventa ascari della destra”. Quella avvenunta alla festa del Pd, per Fassino, è ”una dimostrazione di settarismo lontana mille miglia da un’idea politica che invece e’ confronto di idee”.

L’ex segretario paragona i contestatori, che definisce ”squadristi” alle persone che, come emerso nei giorni scorsi, si stava cercando di arruolare per protestare durante la festa di Fini a Mirabello. E infine, agli ”urlatori” rivolge un invito: ”provate ad ascoltare, la politica non puo’ essere il terreno degli insulti ma lo spazio in cui si discute e si mettono a confronto le idee”.